L’Associazione Parkinson sempre in campo anche nel lockdown

L’Associazione Parkinson sempre in campo anche nel lockdown

A Terni i pazienti affetti di Parkinson non sono stati abbandonati neppure durante il lockdown imposto nella prima fase dell’emergenza Covid; merito della giovane Associazione Parkinson Terni (AParT Odv), che ha anche diffuso ai soci un video con specifici esercizi fisici da svolgere quotidianamente per mantenere corpo e mente attivi, e del vicepresidente Carlo Colosimo, direttore della struttura di Neurologia e Stroke unit dell’ospedale di Terni, che ha risposto telefonicamente ai pazienti due volte a settimana fino alla ripresa della normale attività ambulatoriale ospedaliera, avvenuta all’inizio di giugno. Ed ora che le attività ospedaliere stanno tornando a regime, l’ambulatorio di Parkinson e disturbi del movimento (che si tiene ogni giovedì pomeriggio) è stato ulteriormente potenziato per rispondere alle numerose richieste di visita.
Il Parkinson è una malattia neurodegenerativa ad evoluzione lenta ma progressiva, che coinvolge e compromette principalmente alcune funzioni quali il controllo dei movimenti e dell’equilibrio ed ha un grande impatto sulla vita dei malati. In Italia si stimano 200-250mila malati di Parkinson, in Umbria sono circa 5000 e di questi circa 1500 a Terni. L’età media di esordio della malattia è intorno ai 58-60 anni, ma un 5% di pazienti può presentare un esordio giovanile prima dei 45 anni.
Nel periodo COVID il dott. Carlo Colosimo è stato coautore di un position paper internazionale sull’impatto dell’epidemia nei pazienti con Parkinson e malattie correlate. Dal documento si evince che non c ’è un rischio aumentato di COVID nei pazienti parkinsoniani; anzi, esiste qualche voce che alcuni di loro possano essere relativamente protetti dalla malattia, forse per l’effetto antivirale di alcuni dei farmaci antiparkinsini.