65 comuni in zona rossa rafforzata: 15 giorni di lockdown

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Una giornata plumbea saluta nella provincia di Perugia la vigilia di quello che assomiglia molto a un lockdown generalizzato.

La notizia della zona rossa era nell’aria ma la sua ufficializzazione, con l’allargamento a tutti i comuni della provincia di Perugia e a sei del ternano, ha comunque colpito l’opinione pubblica.

Particolarmente significativa la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado, che solo alcuni comuni avevano adottato e che non si vedeva dal lockdown della scorsa primavera.

A motivarla non tanto l’aumento di casi nelle scuole (che pure c’è stato) ma la preoccupazione sulle due varianti che sono più contagiose e i cui effetti si conoscono poco.

Così, da domani e almeno fino a domenica 21 febbraio, l’inero territorio perugino più sei comuni ternani (Amelia, Attigliano, Calvi dell’Umbria, Lugnano in Teverina, Montegabbione, San Venanzo in provincia di Terni) saranno in zona rossa rafforzata.

Il che significa:

– sospensione di tutti i servizi socioeducativi per la prima infanzia pubblici e privati oltre che di tutti i servizi educativi delle scuole dell’infanzia, statali e paritarie

– didattica a distanza per primarie, secondarie di primo e secondo grado, statali e paritarie

– divieto di consumazione di alimenti e bevande all’aperto nei luoghi pubblici ed aperti al pubblico, per l’intera giornata;

– divieto di distribuzione di alimenti e bevande, mediante sistemi automatici (distributori automatici), che affacciano nelle pubbliche vie per l’intera giornata

– divieto di svolgimento delle attivita` sportive e ludiche di gruppo, nei parchi ed aree verdi, nonche´ il divieto di utilizzo delle aree gioco dei medesimi.