L’intervista alla presidente Tesei – VIDEO INTEGRALE

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Vi riproproniamo lo speciale "Oltre il Tg" con l’intervista esclusiva alla presidente della Regione Umbria Donatella Tesei, che commenta con noi l’ordinanza di attivazione della zona rossa rafforzata nella provincia di Perugia.

LA SINTESI TESTUALE DELL’INTERVISTA

Presidente, è preoccupata?

"Per certi aspetti sono sicuramente preoccupata abbiamo dovuto prendere decisioni molto forte, d’altra parte però c’è la consapevolezza che stiamo facendo la cosa giusta, per noi ma anche per il resto d’Italia, essendo stati fra i primi a individuare le due varianti. Stiamo facendo un’azione che riguarda tutto il paese".

Cosa si sente di dire ai cittadini umbri?

"Sono consapevole che questo sacrificio è gravoso per i bimbi, per gli studenti, per le famiglie e per l’economia, sono convinto che questi risultati ci daranno risultati già dalla fine della prossima settimana. Invito tutti alla responsabilità dei comportamenti, che è indispensabile".

Come siamo arrivati a questo punto?

"Questo virus è arrivato, non è colpa di nessuno, anzi abbiamo avuto la capacità e la forza di individuarlo con velocità. E la sanità ha chiesto provvedimenti che io non ho fatto altro che trasfondere in una ordinanza regionale, concertandola con i sindaci dei comuni interessati.

Come mai così tanti comuni?

"Purtroppo abbiamo dovuto comprendere, in via preventiva, anche i comuni confinanti con quelli che sono maggiormente colpiti, usando la massima cautela possibile. Una soluzione che mi è stata prospettata dai tecnici della sanità, condivisa, con una serie di interlocuzioni a livello centrale, con l’istituto superiore della sanità".

C’è qualcosa che si rimprovera?

"Non credo di essere perfetta. So però con assoluta certezza che abbiamo lavorato sempre per monitorare la situazione, ma se non partiamo da un dato, incontrovertibile, e cioè che siamo stati colpiti da ben due varianti al momento sconosciute, capiamo la situazione che si è venuta a determinare".

Cosa è andato storto?

"Sappiamo benissimo che viviamo da una serie di situazioni che ci hanno visto in zona gialla, ma è evidente che si sono create delle situazioni dei cluster familiare dovute anche a comportamenti non corretti e oggi alla luce dei dati, alla luce dell’analisi delle fasce di età che vengono colpite più di prima (non dimentichiamoci che queste varianti colpiscono anche le fasce più giovani della popolazione, addirittura i bambini piccoli, che portano il virus nelle famiglie), abbiamo preso questa decisione".

È questo il motivo per cui sono state chiuse le scuole dell’infanzia?

"Dopo una riunione con i sindaci, alcuni dei quali hanno chiuso le scuole dell’infanzia, ci è stato chiesto di fare una ordinanza uniforme anche da questo punto di vista. Dopodiché, analizzando i dati, se sarà possibile riapriremo i nidi e le scuole dell’infanzia anche prima".

Sono previste forme di sostegno alle famiglie, magari incentivando il lavoro a distanza?

"È già previsto dalla normativa sia l’incentivazione del lavoro a distanza sia i permessi ma anche noi siamo al lavoro su questo fronte".

Cosa è successo all’ospedale di Perugia? Come è entrata la variante?

"Come è successo non sono in grado di poterlo dire, so che quello è stato il campanello di allarme che ci ha permesso poi di fare ulteriori approfondimento perché si è verificata una velocità di propagazione incredibile. Per quello che ne so, per i report che ricevo, tutte le misure sono state messe in atto".

Ultima domanda sul fronte politico. Molte critiche arrivano dalla sua stessa area…

"Questo è un momento complicato in cui le scelte che adotto sono sostenute da documenti tecnico-scientifici, per cui non posso che assecondare le richieste che mi arrivano. Per il bene dei cittadini bisogna intervenire con determinazione, con tempi brevi, per fermare un contagio non ordinario. Questo il tema. Per il resto credo non ci debbano essere polemiche. Io mi assumo la responsabilità che compete al mio ruolo".

Vi siete dati un termine per verificare la bontà di questa decisione?

"Valutiamo i dati giorno per giorno, ricevo dalla sanità l’esito dei monitoraggi. Stiamo seguendo la curva da tempo".

Quale sarà la discriminante che vi farà decidere in un senso o nell’altro?

"Ovviamente il dato dei contagi e la valutazione della curva e il rapporto con i singoli territori e i singoli comuni interessati".

Presidente, ce la faremo?

"Noi ce la faremo sicuramente! Mi appello a tutti gli umbri. In questo momento ci vuole grande senso di responsabilità, è un sacrificio, spero che sia limitato nel tempo, spero che in primavera torneremo alla normalità".