Lavoratori degli appalti scendono in piazza

Lavoratori degli appalti scendono in piazza

Protesta sotto la prefettura perugina dei lavoratori impiegati nella ricezione alberghiera ed extra-alberghiera, i più colpiti dalle conseguenze economiche del Covid. Questi lavoratori rischiano di essere tagliati fuori dal sistema degli ammortizzatori sociali.
Per questo ieri pomeriggio in piazza Italia a Perugia è andata in scena la protesta dei lavoratori degli appalti: facchini, camerieri, manutentori impiegati nella ricezione alberghiera ed extra alberghiera e cuoche delle mense. In occasione dell’incontro richiesto dalla Filcams Cgil alla prefettura di Perugia, i lavoratori, cartelli alla mano, hanno denunciato la situazione critica in cui si trovano centinaia di loro colleghi che, secondo il sindacato, sono a rischio povertà. Secondo la Filcams Cgil sono circa 7mila tra uomini e donne che rischiano di essere i primi nuovi poveri del post Covid, “in quanto dimenticati dal decreto Rilancio” del governo che ha escluso loro dalla possibilità di utilizzare gli ammortizzatori sociali durante il periodo estivo”. Ci troviamo in una situazione di estremo pericolo – fanno sapere alcuni di loro – visto che da Febbraio non abbiamo più percepito un centesimo e dobbiamo far fronte alle normali spese quotidiane da pagare”. La delegazione che ha protestato sotto la prefettura perugina era guidata dalla segretaria della Filcams Cgil Wendy Galarza ed è stata poi ricevuta dal prefetto Claudio Sgaraglia. La Galarza ha spiegato che questi lavoratori avranno un sussidio al massimo fino alla fine di giugno e resteranno senza coperture fino a settembre, ipotetica data di ripresa del settore.