L’ultimo saluto a Carlotta nella chiesa di Solomeo

loading...

I funerali di Carlotta Martellini si sono svoltu a Solomeo, nel borgo caro ai genitori, dove la stessa ragazza aveva ricevuto la prima comunione pochi anni fa.

All’esterno, fin dalle prime ore del mattino, si sono accalcati in tantissimi, fra amici, parenti, semplici conoscenti. All’interno della chiesa di San Bartolomeo una commozione composta, con lacrime negli occhi e singhiozzi strozzati, abbracci e mani che si stringono.

Il parroco, don Alessandro, prova a pronunciare parole di sollievo, paragonando il dolore di una madre che perde un figlio a quello della Madonna ai piedi della croce, ricordando che, dopo le ore del dolore e delle nuvole nere, il cielo si fa più chiaro. Poi il pensiero per le amiche di Carlotta: "Io vi sono vicino".

Arriva una lettera di Andrea Bocelli, amico di famiglia.
Poi tutti vogliono salutare la ragazza dolce e solare, piena di talenti: i compagni di danza, gli amici di sempre, i professori e infine le amiche che con lei hanno condiviso quel viaggio in Grecia, straziate dal dolore e dal senso di colpa.

Lo stesso senso di colpa che magari potrebbe attraversare la mente dei genitori, ma a spazzarlo via è uno dei professori, che proprio a loro si rivolge: "Voi non avete nessuna colpa, se non quella di aver ricercato la felicità di vostra figlia. E lei, ha una sola cosa da dirvi. Grazie".

Prima dell’uscita della bara, un aereo volteggia sopra la chiesa in segno di saluto. Poi l’applauso, quindi il lento spostamento verso il cimitero di Solomeo.

Il funerale finisce così come era cominciato: con una lento e silenziosa processione lungo la via d’accesso al paese. Con il cuore spezzato, un groppo in gola, le lacrime negli occhi e una struggente ricerca di sollievo guardando l’orizzonte dalla collina.

Ora è il momento del silenzio e del ricordo.

Resta solo uno striscione, che saluta la ragazza con i versi di De André.