Alvini: "Perugia una gioia enorme, vendevo scarpe e sognavo il Curi"
"Vi Ringrazio di essere qua, essere qui stamani in questa sala stampa è un motivo di enorme soddisfazione e grande piacere e vorrei fosse sottolineato". Cosi Massimiliano Alvini in apertura di conferenza stampa della sua presentazione. “E’ avvenuto tutto improvvisamente e inaspettatamente, ringrazio il direttore, Gianluca, e il presidente per l’opportunità che mi è stata data, quando è arrivato l’sms ho provato grande gioia"
“La Serie B – ha detto Alvini – è un campionato difficile, con squadre di grandi città, lo è anche Perugia. Inizierò come ho iniziato tutte le storie , con la passione che ho dentro: sedere su questa panchina rappresenta una grande opportunita . Il presidente mi ha chiesto di lavorare e sono qui per fare questo e per lavorare sul campo. Vorrei essere giudicato per quello che farò sul campo. Come l’ho convinto? Con il mio grande entusiasmo"
Il tecnico non si sbilancia sugli obiettivi: “Sono convinto che il Perugia saprà onorare questo campionato. Dove arriveremo non lo sò, voglio pensare al presente, poi sarà il tempo a dire quale sarà il nostro percorso. Io sono qui per determinare dove posso determinare, cioè ripeto sul campo”
Alvini prosegue: “Ho allenato in una piazza meravigliosa e stupenda come Reggio, so quanto è importante la presenza del pubblico, per noi sarà un fattore determinante. I giocatori? All’interno dei principi di gioco dovrò esaltare le caratteristiche tecniche, di gioco e psicologiche dei ragazzi.
L’organico? Io non mi occupo di mercato, le scelte saranno della società e mi fido. Questa è una società che è stata capace di risalire subito dopo una retrocessione, cosa tutt’altro che facile.
Un aneddoto sul passato: “Per quindici anni vendevo scarpe e spesso andavo nelle Marche: per andare lì passavo per Perugia, attraversando l’Umbria da Bettolle, quindi il Lago, Ferro di Cavallo e Foligno per arrivare Civitanova. Quando la sera ritornavo c’era spesso il Curi illuminato per le partite di A e di B: a volte guardando lo stadio, passando veloce, lo immaginavo come un qualcosa da raggiungere. Allenavo in promozione ed Eccellenza. Esserci arrivato con il duro lavoro è un motivo di grande soddisfazione, sedere su panchina dove hanno allenato tecnici importanti un grande orgoglio. Voglio aprirci una grande storia”