Chiesa Gesù ritrova "Natività della Vergine": a Umbtv parla don Mauro

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Entriamo nella chiesa del Gesù per farci raccontare la storia del dipinto della “Natività della Vergine Maria” attributo a Pietro da Cortona, tornato al suo posto nella storica chiesetta di piazza Matteotti dopo cinque mesi di lavoro di restauro, veniamo letteralmente trasportati in una visita guidata, condotta da un anfitrione d’eccezione, Padre Mauro Angelini, che ci svela anfratti nascosti di quel gioiellino che gli è stato affidato dalla diocesi e che lui si sta adoperando per riportare alla sfavillante luminosità di un tempo.

Così, prima di arrivare alla natività, ci conduce da una navata all’altra per mostrarci i piccoli capolavori custoditi qui, a due passi dalla Cattedrale di San Lorenzo.
Opere di fede, come le straordinarie reliquie ex voto, ma soprattutto opere d’arte

Quindi la visita guidata negli anfratti più nascosti del complesso, che svela un panorama unico e anche qualche curiosità, come la vista sulla cella dove si dice sia stato recluso persino San Francesco.

La chiesa venne fondata da Sant’Ignazio di Loyola.
Tutti gli oratori sono dedicati alla Madonna.
Quello dei Nobili all’Annunziata, quello degli Artisti all’Assunta, infine l’oratorio dei Contadini alla Madonna Bambina, perché i gesuiti – racconta padre Mauro – sanno bene che dove c’è Gesù, c’è anche la Madonna.

Ed è per questo che il restauro della Natività della Vergine, patrona dell’oratorio dei Contadini, assume particolare importanza.
Pietro da Cortona – omaggiando i committenti – ha inserito sullo sfondo la scena della campagna umbra: era un dono, una delle devozioni più importanti di questa chiesa», racconta padre Mauro, che torna così a splendere, ma lo fa anche grazie alle altre opere che caratterizzano la chiesa.

I lavori di restauro sono stati finanziati dal Rotary Club Perugia Est ed eseguiti dal maestro Giovanni Manuali.

Fra un aneddoto e una risata che gli scoppia dal petto Padre Mauro ci confida il suo sogno, quello di vedere restaurate anche i punti della chiesa che ancora portano i segni dell’incendio del 1989.
Fanno parte dell’opera meravigliosa di Andrea Carlone da Genova, del 1666, che narra le imprese militari di Giosuè.