"Morte e Vida Severina" rivisitato al Teatro di Sacco
Agli inizi degli anni ’50 João Cabral de Melo, scrittore e poeta brasiliano, matura l’idea di dare voce alla sua terra, il Pernambuco, con Morte e Vida Severina, un lungo poema, il cui centro è appunto il Sertão, e i retirantes, i miseri contadini che abbandonano la propria terra per cercare la sopravvivenza verso il litorale.
Lo spettacolo è stato riproposto domenica al Teatro di Sacco di Perugia.
Un concertato per voce narrante, canto, chitarra, violoncello e percussioni di e con Edoardo Sbaffi, Mari Negrão, Mirco Bonucci, Roberto Biselli e Ygor Saunier.
Rivisitata per l’occasione, la rappresentazione trasforma il poema drammatico in un racconto poetico/musicale simbolo di un mondo che comunque non si arrende.