Emanuele Petri, il ricordo negli occhi degli studenti
Una mattinata per celebrare il sovrintendente della polizia di Stato Emanuele Petri, ucciso dalle Nuove brigate rosse il 2 marzo 2003 e per ricordare il suo insegnamento.
A Palazzo Cesaroni, con la vedova del poliziotto ucciso, c’era il questore di Perugia ma soprattutto c’erano tanti giovani, che hanno potuto così conoscere la sua storia.
L’emozione è sempre la stessa, ma le lacrime con gli anni lasciano spazio alla speranza e alla necessità di lasciare alle nuove generazioni un messaggio positivo.
La vedova di Emanuele Petri era in prima fila, martedì mattina, nella sala Brugnoli di Palazzo Cesaroni, all’incontro con gli studenti dell’istituto Pieralli, organizzato in occasione della Giornata dedicata alla memoria delle vittime del terrorismo su input della Commissione “Analisi e studi su criminalità organizzata ed infiltrazioni mafiose”, rappresentata in sala dal presidente Eugenio Rondini e dalla vicepresidente Simona Meloni.
All’incontro ha parlato la scrittrice Cinzia Corneli, autrice del romanzo “Le ferite di marzo”, da cui è stato tratto anche un reading teatrale, proiettato in sala.
Il testo è stato inserito nella pubblicazione “Un poliziotto di nome Lele”, opera uscita per l’occasione e dedicata alla storia e alla memoria del sovrintendente insignito della Medaglia d’oro al Valor civile.