Qualità dell’aria: dal report CNR-La Sapienza ampie rassicurazioni
Due ore di dettagliata relazione a Palazzo Pretorio a Gubbio di Cinzia Perrino, ricercatrice del Cnr, e Silvia Canepari, docente dell’Università La Sapienza di Roma, per spiegare lo studio effettuato per un anno, a partire dall’autunno del 2021, sul particolato atmosferico di Gubbio e finanziato dal Comune per 173 mila euro.
9 periodi di campionamento su 4 stagioni, ognuno della durata di 6 settimane, 20 stazioni di rilevamento, 400 campioni prelevati, 20 mila analisi effettuate per dire che i dati Arpa sulla qualità dell’aria a Gubbio sono perfettamenrte coincidenti con quelli effettuati dallo studio ( sovrapponibilità tra il 97 e il 99 % ) e che i dati ulteriori, che Cnr e La Sapienza hanno effettuato a integrazione dei rilievi Arpa, non evidenziano criticità.
Il Pm10 ha fatto registrare valori più alti nelle zone di Semonte, area stadio e campo sportivo di Padule per quanto concerne le polveri alzate dal suolo soprattutto nel mese di luglio quando il terreno è arido; maggiori concentrazioni di polveri da combustibile in inverno derivanti da legna e pellet, come documentato dalla presenza del tracciante levoglucosano; polveri da traffico anche in zona Piazza 40 Martiri e variante Pian d’Assino all’altezza del distributore.
Aldilà del Pm10, per quanto riguarda inquinanti di tipo metallico che possono venire da fonti diverse, anche siti industriali, la professoressa Canepari ha sottolineato come i valori siano di molto inferiori alla norma tanto da non destare alcuna preoccupazione.
Il sindaco Stirati ha ricordato che in questo anno di monitoraggio uno dei due impianti industriali non era in attività, motivo che fa auspicare – ha detto in sostanza – possibili futuri monitoraggi, chiamando in causa in particolare la Regione perchè si attivi in tal senso. Sul tema dei siti industriali, tuttavia, Cnr e Università hanno voluto sottolineare che quanto rilevato nell’impianto cementiero in azione non ha evidenziato alcuna criticità.