Alluvione, il giorno dopo: si contano i danni delle esondazioni
Le immagini del giorno dopo sono sempre uguali, dopo un allivione, grande o piccola che sia.
Le conosciamo bene in Umbria.
Se le ricordano a Pointe Felcino e Villa Pitignano, così come nei territori al confine con le Marche…
Si cerca di salvare il salvabile da cantine e case al piano terra.
E se da un lato c’è il sollievo di non dover piangere morti, dall’altro c’è rabbia e frustrazione per l’ineluttabilità dei fenomeni atmosferici e di un evento che era quasi da mettere in conto, come ha confessato ai nostri microfoni il sindaco Lungarotti.
Ma c’è anche la sensazione che qualcosa in più, in termini di prevenzione, si potrebbe e si dovrebbe fare, guardano le piante portate via dalla corrente che forse qualcuno avrebbe dovuto curare meglio.
Interrogativi che vanno girati ai rappresentanti istituzionali e agli organismi chiamati al controllo del territorio.
Intanto, nella necessità di riportare la normalità sui territori, nel più breve tempo possibile, sabato mattina nei centri colpiti si sono riuniti i rappresentanti dei centri operativi comunali, alla presenza dei vertici della Protezione Civile Regionale.
Tra le azioni messe in atto si è disposto che la Croce Rossa Italiana, Comitato di Bastia Umbra procederà con un censimento per raccogliere le necessità primarie dei residenti nelle zone colpite dall’emergenza.
Sono stati forniti pasti alle famiglie con più difficoltà e a tutti i volontari che instancabilmente da ieri lavorano.
La distribuzione proseguirà presso il Centro sociale di Campiglione per i volontari e le persone che ne hanno necessità.
Intanto si procede con le verifiche di agibilità delle strutture pubbliche e delle abitazioni private.
Un cerimoniale ormai noto che si ripete a Bastia Umbra come a Nocera come ad Assisi, dove per qualche ora è stato chiuso al traffico Ponte San Vetturino, per consentire la rimozione dei tronchi caduti nel fiume.