Il sindaco Pasquali prosciolto da accusa di truffa aggravata

Il sindaco Pasquali prosciolto da accusa di truffa aggravata

Il giudice per l’udienza preliminare Margherita Amodeo ha prosciolto il sindaco di Passignano, Sandro Pasquali, dall’accusa di truffa aggravata per presunti indebiti contributi. Pasquali era assistito dal suo avvocato Nicola Cittadini.   Secondo la Procura di Perugia il 42enne si sarebbe reso protagonista di «artifici e raggiri consistiti nello stipulare il 2 gennaio 2020 un contratto fittizio di lavoro con il gruppo del Partito democratico presso il Consiglio regionale dell’Umbria e/o comunque senza effettivamente svolgere alcuna attività di lavoro e nell’ottenere appena un mese dopo l’aspettativa, giustificata dalla necessità di svolgere il mandato di sindaco del Comune di Passignano sul Trasimeno», «Incarico che però – prosegue il procuratore Raffaele Cantone – già rivestiva dall’11 giugno 2018». L’avvocato Nicola Cittadini ha chiesto al giudice di emettere una «sentenza di non luogo a procedere» e nei mesi scorsi aveva depositato una memoria in cui si poteva leggere che il contratto di lavoro di Pasquali in Consiglio regionale era part-time e che i rapporti di collaborazione erano iniziati nel marzo 2012. «Il lavoro di cui si discute non richiedeva l’obbligo di presenza all’interno degli uffici consiliari – sottolinea il legale -. La richiesta di aspettativa del Pasquali, elemento dirimente, non presentava ‘irregolarità né formali né sostanziali, risultando quindi conforme alla normativa vigente’, come ricordato dalla Polizia giudiziaria».