Verso UJ in sicurezza, primo tavolo tecnico
"Faremo di tutto affinchè si possa portare a compimento la manifestazione" ci dice al telefono l’assessore alla sicurezza del Comune di Perugia, Luca Merli che preferisce rilasciare un’intervista più approfondita riguardo alle misure di sicurezza da mettere in campo per Umbria Jazz quando si conosceranno meglio le relative normative. "Al momento è ancora prematuro", spiega. Di fatto un primo passo delle istituzioni verso la mini-versione della manifestazione – in programma dal 7 al 10 Agosto – è stato già fatto, con la riunione di ieri del tavolo tecnico tra rappresentanti del Festival, delle forze dell’ordine, del Comune, dei vigili del fuoco, della Usl1 e della Protezione Civile.
Stando a quanto emerge dagli organi di informazione locale, il piano presentato dall’organizzazione prevede l’assetto dei concerti in piazza VI Novembre e il posizionamento delle transenne a partire da via Fani per offrire posti a 240 persone. Due, invece, sarebbero i maxi schermi da installare. Da capire ancora dove.
Tra le ipotesi per ovviare alla possibilità di assembramenti, anche quella di chiudere i varchi di corso Vannucci. Uno stop che riguarderebbe 18 varchi (compresi quelli tra via Oberdan e piazza Matteotti) il cui rispetto andrà opportunamente vigilato dal personale delle forze dell’ordine e/o dello staff di UJ: in tutto servirebbero una trentina di persone.
Tutto questo ha un costo aggiuntivo che si aggira intorno ai 30mila euro solo per il pagamento degli steward di cui ci sarebbe bisogno. Ma gli importi per il mantenimento delle misure di sicurezza anti-Covid non sono una voce "comoda" per UJ, vista la perdita di 261mila euro registrata nel bilancio 2019, da poco approvato dai soci della Fondazione alle prese con il secondo segno "meno" in due anni, dopo quello del 2018 (-163.000 euro).
Eppure, la voglia di Jazz in questa estate perugina è più forte del covid e del conto in rosso: i soci hanno confermato i contributi a questa manifestazione targata 2020, dal formato ridotto.