La riconciliazione “impossibile” fra vittima e carnefice in Ruanda
Presso la Sala dei Notari, nel prestigioso Palazzo dei Priori, ha avuto luogo la proiezione del docufilm che narra la tragedia, quasi 30 anni fa, in Ruanda fra la etnia Hutu e Tutzi.
Il film, diretto dal regista Giosuè Petrone, si concentra su una storia di riconciliazione impensabile fra due persone (Alice ed Emmanuel), vittima e carnefice: il primo ha visto assassinata la sua bimba di 2 anni il secondo è l’autore del delitto.
La vicenda ha permesso di riflettere su come come le parole possano essere generatrici di odio e violenza ma come le stesse possano essere volano di rinascita, guarigione e positività. I risvolti psicologici sono impressionanti: il coraggio di confessare i propri gravi errori, il coraggio di richiedere perdono e il non meno impegnativo lavoro interiore di accogliere e rielaborare una tragedia interiore cosi profonda.
Alla proiezione a cui hanno partecipato circa 250 persone, si sono alternate in un dibattito finale Roberta Carta, psicoterapeuta – Vita Piena, Walter Toscher psicoterapeuta che lavora in ambito carcerario, Andrea Ferrari (Pastore Evangelico), Ilaria Di Vaio (social media manager ed influencer).
Alla tavola rotonda, sono intervenuti l’assessore Gabriele Giottoli e il vicesindaco Gianluca Tuteri, che hanno ampliato le riflessioni con importanti contributi sul valore di un impegno civico, traducibile nelle nostre quotidianità, che sia oriento al dialogo, seppur consapevoli di elementi divisivi nella società, oltre che ad aspetti di impegno civico che tendono a superare le contrapposizioni, anche naturali, per un bene collettivo.
L’evento è stato organizzato dal CERT, comitato di chiese evangeliche locali e da Compassion Italia Onlus che dal 1980 lavora, nell’ambito della cooperazione internazionale, in 29 Paesi al Mondo.
Sergio Di Lullo, presidente del CERT, ha sottolineato la valenza del dialogo anche all’interno del variegato mondo evangelico, in virtù’ anche del contesto multietnico delle realtà evangeliche del territorio. Rino Sciaraffa, a margine dell’evento, ricordava quanto sia importante costruire, con tenacia, una cultura del dialogo e dell’interculturalità e di ritenere che questi due percorsi siano propedeutici a comprendere un mondo sempre più interconnesso e soprattutto che la conoscenza dell’altro apre scenari di comprensione di un nostro contesto storico sempre più’ complesso e anche tristemente conflittuale.
Compassion ed il CERT, nelle rispettive prerogative, continueranno a creare, nel territorio, eventi che siano orientati a costruire ponti di dialogo, sia con la cittadinanza, sia con tutte le figure istituzionali e civili che le rappresentano.