Ragionare al contrario per "aiutare" Burrai. Anche perchè Moscati…
La parola crisi forse è esagerata, ma in casa del Perugia le cose non stanno andando nel verso giusto e urge correre immediatamente ai ripari. Il campanello d’allarme, suonato già contro la Virtus Verona, è scattato di nuovo dopo il 2-1 di Trieste. E stato Mister Caserta a lanciarlo ancor prima Gabriele Angella.
Questione di cattiveria? Non solo. Il Grifofa fatica a segnare e soprattutto accusa qualche scricchiolio difensivo: nulla di preoccupante per carità ma nelle ultime due gare ha subito più gol (4) che delle precedenti 9 (3). E se va sotto poi sono dolori.
I problemi sono anche in mezzo oltre che davanti il reparto, orfano di Bianchimano, ha lasciato Caserta senza soluzioni: quando ha bisogno di recuperare le partite o cambiare volto alla squadra deve sempre inventarsi qualcosa di strano perché davanti non ha soluzioni. In genere quando si perde si mette dentro una punta ma Caserta non ce l’ha…
Anche a centrocampo la squadra fatica a carburare: i tifosi giustamente si chiedono che fine abbia fatto Moscati che da titolare inamovibile non gioca più un minuto. La domanda sorge spontanea: ma Moscati fuori è una scelta del tecnico o della società? Il giocatore è in scadenza di contratto e l’addio di due stagioni fa (passò al Trapani) ha avuto qualche strascico.
Questione Burrai: la tifoseria l’ha messo nel mirino ma nessuno forse sa come giocava il suo Pordenone: due mezzali di struttura (Gavazzi e Pobega) che permettevano un recupero palla alto e verticalzzazioni immediate.
A Perugia invece le due mezzali vanno spesso sui terzini avversari e Burrai, più tecnico che fisico, fa fatica ad accorciare e a coprire tutto il campo. Inoltre la difesa del Perugia resta per caratteristiche troppo bassa “risucchiando” Burrai con la conseguenza di allungare tutta la squadra. Per questo che si soffriva meno quando giocava Moscati, meno tecnico ma con una gamba decisamente migliore.
Forse Caserta potrebbe cambiare il modo di giocare ma avrebbe bisogno anche di centrocampisti più strutturati per esaltare le qualità del regista oltre che di un attaccante o due. Oppure restare cosi ma rinunciare a Burrai che però è stato il pezzo pregiato del mercato.
Tornare al 4-3-3? Ipotesi da non scartare ma gli esterni del Perugia non sembrano così forti come quelli che aveva Camplone sei-sette anni fa (Politano, Rantier, Fabinho, Mazzeo, Sprocati con tutto il rispetto avevano un altro passo)
Cosa fare dunque? Una soluzione, come abbiamo già detto sopra, potrebbe essere rappresentata dall’innesto di altri giocatori per la mediana, cedere gli scontenti e cambiare un po’ il modo di stare in campo andando a prendere gli avversari nella loro metà campo piuttosto che aspettarli nella nostra . Ma soprattutto prendere uno due attaccanti top (e sottolineamo top) continuando a lavorare con l’idea delle due punte.
Intanto dopodomani arriva il Ravenna: se ci sono dei problemi tecnico tattici i giocatori sono chiamati a metterci qualcosa in più. Estro, coraggio, non limitarsi al compitino. Quello a cui fa appello il tecnico in attesa della sosta e del mercato.