Formisano: “Sono pronto, è una vita che mi preparo per questo momento”
GIUGLIARELLI: “Con piacere presentiamo Formisano, anche se dobbiamo ringraziare mister Baldini e il suo staff. La scelta di esonerarlo è venuta dopo l’ultima prestazione venuta a seguito di un periodo di calo.
È una scelta di percorso e non provvisoria. La volontà è portare avanti un’idea nel tempo. Ritengo di aver individuato la persona giusta ma abbiamo bisogno di tempo, anche se so che nel calcio il tempo non c’è”.
FORMISANO: “ Io vengo da un percorso fatto di formazione di tappe conquistato un pezzettino alla volta: chiaro non sono stato un calciatore e su questo non sono stato avvantaggiato. Ma qui, con Jacopo, ho trovato un contesto giusto per crescere.
Io sono un ragazzo che mette in campo delle idee, maturate dall’esperienza di settore giovanile e questi anni di primavera. Metterò qui il mio bagaglio di esperienza maturata in questi anni.
Sò bene della responsabilità e del peso della maglia, che ho imparato di conoscere un po’ alla volta. Me la prendo volentieri e sono prontissimo, è una vita che mi preparo per questo momento e non ho paura.
Parallelismo con Palladino? Condividiamo dei concetti di dominio di calcio, nella metà campo avversaria.
Ai ragazzi ieri ho detto che dobbiamo ricordarci dove siamo partiti, da quanto eravamo giovani pieni di sogni. È vero che ci sono responsabilità e obiettivi, ma questo è un gioco e dobbiamo ricordarcene. E quindi ritrovare la bellezza e la voglia di giocare, poi viene il lavoro.
Chi oltre Seghetti? Alessandro è nato nel nostro percorso. Ha una forza interiore fuori dal comune, siamo stati bravi ad incontrarci. Da questo punto di vista è fuori categoria. Come lui ne abbiamo altri, non facendo nomi. La sua assenza pesa tanto, perché il concetto dell’età è un concetto di cui spesso siamo schiavi. Da altrove a venti anni si gioca titolare da tre anni.
Attacco? Abbiamo le idee molto chiare. Non crediamo nei numeri, il gioco è dinamico, la differenza la fanno non i moduli ma i principi. Non dobbiamo accettare che gli altri ci mettano sotto. Tutte faranno le partite della vita con noi, ma noi siamo una squadra forte e dobbiamo metterlo in campo in tutte le fasi della partita. Occupando la metà campo avversaria e con forza.
Cesena? È bello confrontarsi con i più forti. Noi sembriamo feriti ma negli occhi dei ragazzi c’è voglia di riscatto: dobbiamo affrontare la partita con grande coraggio. Possiamo perderla ma dobbiamo provare a vincerla.
Come ho trovato i ragazzi? Sicuramente non è solo un cambio tecnico, ma soprattutto umano. Gli obiettivi vanno stabiliti step by step, la società mi ha chiesto di far migliorare questa squadra e di fare crescere i nostri giovani.
Se questa squadra è forte e ha carenze? La primavera è una categoria formativa. La più grande fortuna di un allenatore sono i suoi calciatori, sta a me tirare fuori il meglio dai ragazzi. Questo mi ha insegnato l esperienza di primavera.
Se mi chiedete se sono contento della squadra che ho vi rispondo di sì a prescindere.”