Grifo, quando osare non premia. Ultimi venti minuti fanno riflettere..

loading...

14 punti in tredici partite, alcune delle quali perse alla stessa maniera.

Come  a Gubbio dove il Perugia ha ceduto all’ultima azione. Sarebbe bastato gestire meglio questo pallone, che Broh ha calciato male riconsegnandolo ai rossoblu. Sarebbe bastato difendere con più attenzione in quell’azione invece che lasciare tutto quello spazio di puntare l’uomo a Corsinelli, il giocatore che tra andata e ritorno è riuscito a fare la differenza.

Cosa salvare in questa trasferta eugubina del Perugia? Una squadra, quella biancorossa,  che continua a fare fatica sul piano del gioco e quindi anche tattico. Dove la palla arriva sempre addosso ai calciatori, dove c’è poco movimento negli spazi e con distanze troppo importanti tra i reparti. La manovra è prevedibile e gli episodi risultano essere determinanti.

L’emergenza infortuni, sommata alla squalifica di Mezzoni, continua ad essere il tallone d’achille del Perugia,  costringendo l’allenatore di turno (Formisano prima e Zauli adesso)  a trovare soluzioni conservative più che migliorative.

Per questo che l’allenatore alla domanda sul mercato posta durante la diretta di UmbriaTv ha risposto che servirebbero giocatori in grado di fare la differenza, con la speranza che i duelli individuali possano far crescere la squadra anche collettivamente.

Zauli sta insistendo con il 4-2-3-1 e forse ad un certo punto della partita, soprattutto dopo il rosso a Torrasi,  un uomo in più in fase di copertura avrebbe potuto fare comodo  per portare a casa almeno il pareggio .

Il tecnico però ha voluto mantenere un atteggiamento offensivo che ha consentito al Perugia di costruire due chiare occasioni da rete con Montevago. Una lettura dignitosa per chi siede su una panchina come quella del Grifo che i giocatori in campo hanno cercato di interpretare con coraggio. Anche se poi la partita è stata persa.

Semmai una considerazione va fatta sul come la squadra ha disputato l’ultima parte di gara : perche il Perugia ha giocato meglio in dieci?  Forse perche ha accettato di giocare da provinciale, abbassando il suo baricentro e cercando di colpire di rimessa.

Zauli ha sempre sostenuto che la ricerca del gioco e della superiorità  in campo  deve essere l’obiettivo a medio lungo termine del suo lavoro;  a patto che non si dimentichi ( e tutti l’ambiente insieme a lui) il momento generale che sta vivendo il Perugia in un anno definito da tutti di transizione e di passaggio, che è stato aggravato dai tanti  infortuni che hanno messo ko molti giocatori titolari. Eppure sembra che ad ogni sconfitta che ce ne se dimentichi.

Adesso che però la classifica scricchiola e all’inizio di un ciclo di partite molto impegnativo spetta a lui e alla società  trasmettere questo messaggio, in maniera forte e soprattutto in campo. Con scelte che permettano alla squadra di essere più concreta, anchea costo di farle indossare un abito diverso da quello che tutti vorremmo indossasse.