Cangelosi, uno di poche parole. Il 4-3-3 e i “gradoni” del martedì
Un sergente di ferro? Non proprio. Un capopopolo? Nemmeno. Cosi chi conosce bene Vincenzo Cangelosi, l’allenatore palermitano chiamato a risollevare le sorti del Grifo.
Come? Con la cultura del lavoro e con le parole giuste. Un po’ come Zeman, che nella sua carriera raramente ha alzato la voce per spiegare i suoi concetti. Un maestro di calcio, dicono ancora da Caserta, dove in due anni ha lasciato il segno.
Lavorerà insieme allo staff già sotto contratto: il vice sara Ortolani, con Greco preparatore dei portieri. Entrambi scelti da Formisano la scorsa estate. Resta anche il preparatore atletico, il prof. Cellio che in passato aveva lavorato con Zauli alla Juventus e che ha ritrovato l’ex fantasista al Perugia. Si vocifera volesse farsi da parte, ma poi sarebbe tornato sui suoi passi.
Arriva senza staff dunque Cangelosi, una vita da secondo di Zdenek Zeman e dunque profondo conoscitore delle dinamiche del calcio anche se con poca esperienza da primo allenatore.
“Le sue squadre devono correre– dice ancora chi l’ha visto all’opera e per questo che il martedì è solito mettere sotto torchio i giocatori sui “gradoni”, anche se preferisce non farli vedere. Un pò come Camplone qualche anno fa, che a Perugia era allenatore e anche un po’ preparatore atletico. L’aspetto atletico è preponderante dunque , oltre alla parte tattica naturalmente.
Le prime mosse? Di tempo ce n’è poco: sicuramente qualche test specifico per vedere come sta la squadra e qualche accorgimento tattico. Il 4-3-3 è il suo modulo preferito, in perfetto stile zemaniano, anche se con qualche accorgimento in più dal punto di vista difensivo. Un modulo che va allenato bene, ma il tempo non c’è . Probabile quindi che il nuovo allenatore lavorerà sulla parte difensiva e per far “attivare” le cosiddette “catene” che a Perugia abbiamo conosciuto bene con Andrea Camplone. Pochi suggerimenti ma essenziali per far sincronizzare terzini, mezzali e esterni e farli lavorare a “catena”. Uno và dentro, l’altro si apre e si sovrappone e l’altro ancora suggerisce e copre.
Attenzione al centravanti: non solo lavoro per la squadra ma anche quell’attacco alla profondità caro alle squadre che adottano questo modulo: c’è un Montevago da recuperare, ma occhio anche a Kanoute.
Senza dimenticare Seghetti che potrebbe essere perfetto da esterno ma potrebbe diventare anche seconda punta di un 4-3-1-2 o un 3-5-2, i moduli più facilmente convertibili dal 4-3-3.
Intanto stasera ha risolto il suo contratto anche Jacopo Giugliarelli, che con l’esonero di Zauli e la scelta di Cangelosi si è sentito esautorato dall’incarico di direttore sportivo. E’ possibile che Giugliarelli non abbia condiviso nemmeno alcune scelte di mercato e l’esonero, inevitabile di mister Zauli, ha di fatto accelerato l’intenzione di farsi da parte.
Per lui però le opportunità non mancherebbero: potrebbe andare al Parma di Federico Cherubini per occuparsi di settore giovanile o scouting o con Roberto Goretti, che lo suggerì come responsabile del settore giovanile nel 2020, alla Fiorentina.
Si dice che abbia un rapporto di stima anche con il presidente del Gubbio Sauro Notari, club dove però sta lavorando ottimamente Alessandro Degli Esposti, ds spoletino l’anno scorso alla Casertana proprio insieme a Cangelosi.
Quale potrebbe essere il suo undici ideale del nuovo Perugia?: toccherà a Mezzoni sprigionare i cavalli sulla fascia destra, con Lewis Dell’Orco e Riccardi ( in attesa di Angella) batteria di centrali. In mezzo potrebbe tornare utilissimo Bartolomei, che nel 4-3-3 farebbe da schermo alla difesa. Le mezzali devono essere di corsa e qualità: Giunti e Di Maggio sarebbero l’ideale, ma con l’ex interista ancora fuori la scelta virerà su Broh, Joselito e Torrasi, altro giocatore che in questi due anni non è riuscito a dimostrare il suo indiscusso valore.
Davanti Seghetti e Cisco esterni, con Montevago o Kanoute attaccanti centrali. Con Matos, Lisi e Polizzi c’è l’imbarazzo della scelta.
Assenze permettendo, il vero tallone d’achille di questa stagione e che hanno penalizzato fortemente il lavoro di Formisano prima e Zauli poi. Assenze che saranno pesanti anche domenica a Chiavari, nel battesimo di fuoco che in Umbria potrete seguire in diretta televisiva ed in chiaro su UmbriaTv con la telecronaca di Marco Taccucci e il commento tecnico dell’ex grifone Marcello Castellini.