Bergonzoni al Lyrick incanta e fa riflettere

Tutto esaurito al Lyrick di Assisi per il profluvio di parole proposto da Alessandro Bergonzoni con il suo nuovo spettacolo “Arrivano i Dunque (Avannotti, sole Blu e la storia della giovane Saracinesca)”. Quasi due ore in cui l’intrattenitore bolognese ha rapito il pubblico facendolo ridere e riflettere, con tanti riferimenti alle notizie di attualità, dalla guerra ai migranti morti in mare. C’era anche un riferimento al “tavolo delle trattative” installazione che il poliedrico artista ha creato utilizzando gambe artificiali fornitegli da Emergency, raccolte sui campi minati. Tantissimi i giochi di parole che restano impressi nella mente, come il riferimento alla “congiungivite”, malattia di cui tutti dovremmo essere affetti, per essere in comunione con gli altri. Ma anche al tempo, che stringe, ma non è sempre abbraccio, talvolta è una corda o un lenzuolo. La più bella, però, per me è stata questa: “Non ho paura dell’impossibile ma dell’impassibile”. Cioè da coloro che non si lasciano coinvolgere.