Donna soffocata a morte, marito in carcere dopo l’interrogatorio

È in stato di fermo per omicidio volontario e passerà la notte nel carcere di Spoleto Nicola Gianluca Romita, 48 anni, indiziato dell’omicidio della moglie Laura Papadia, 37 anni.
Il provvedimento è arrivato al termine del lungo interrogatorio, condotto dal procuratore capo Claudio Cicchella e dal sostituto Alessandro Tana, durante il quale il 48enne avrebbe confessato di aver tolto la vita alla donna. In una nota, la questura lo definisce “collaborativo”, lasciando intendere quanto era trapelato fin dalle prime ore e cioè che l’uomo avrebbe confessato.
Stando ai primi rilievi sul corpo della donna, la morte sarebbe sopraggiunta per soffocamento, probabilmente al culmine di una lite, per motivi familiari. Il decesso sarebbe avvenuto alle prime ore del mattino di mercoledì. In tarda mattinata la chiamata al 112, dal ponte delle Torri, dove Romita ha dichiarato di volersi suicidare, salvato proprio dai poliziotti, che poi lo hanno arrestato.
Fin da subito aveva detto di aver ucciso la moglie.
In serata ha poi fornito ulteriori dettagli nell’interrogatorio.
LA NOTA DELLA QUESTURA ARRIVATA IN SERATA
Questo pomeriggio, a termine di un lungo interrogatorio, la Polizia di Stato ha dato esecuzione al provvedimento di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Spoleto nei confronti del 47enne che, questa mattina, dopo aver contattato il Numero di Emergenza Unico Europeo, aveva comunicato di aver compiuto un gesto violento nei confronti della moglie, minacciando di compiere un gesto estremo.
Gli operatori, intervenuti presso l’abitazione dell’uomo, avevano trovato la moglie priva di vita.
Dai primi rilevi del personale del Posto di Fotosegnalamento della Polizia Scientifica e del medico legale, sembrerebbe che le cause del decesso siano riconducibili a soffocamento.
Il 47enne, accompagnato presso gli uffici del Commissariato di P.S. di Spoleto, è stato sottoposto ad interrogatorio di garanzia da parte del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Spoleto e dal Sostituto Procuratore di turno, coadiuvati dal personale del Commissariato di P.S. e della Squadra Mobile della Questura di Perugia.
Alla luce dei gravi indizi emersi e della pericolosità dell’uomo – che durante l’interrogatorio si è dimostrato collaborativo – il Procuratore della Repubblica ha disposto il fermo di indiziato di delitto, delegando l’esecuzione del provvedimento alla Polizia.
Acquisito il provvedimento, al termine delle attività di rito, il personale del Commissariato ha dato esecuzione al provvedimento accompagnando il 47enne presso la casa di reclusione di Spoleto, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
L’indagato deve presumersi innocente fino a sentenza definitiva di condanna.