Annus Horribilis per l’Olio: produzione cala del 50%
Si prospetta un periodo di profonda crisi per l’industria dell’olio d’oliva in Umbria, con una drastica riduzione nella produzione e un’inevitabile escalation dei prezzi. Rispetto a un’annata di abbondanti raccolti, il settore dell’olio d’oliva umbro registra una flessione stimata tra il 60 e il 70 percento. Gli esperti del settore indicano le intense piogge primaverili come il fattore cruciale di questa situazione avversa, che hanno colpito l’Umbria proprio durante il delicato periodo dell’impollinazione, ostacolando il processo di allegagione delle piante, necessario per la formazione dei frutti, ossia delle olive.
Questa difficile annata, considerata eccezionalmente anomala, ha suscitato preoccupazioni significative tra gli olivicoltori. Un produttore addirittura sottolinea che se questa tendenza dovesse diventare la nuova normalità, molti potrebbero essere costretti a riconsiderare le proprie attività lavorative. I produttori di olio in Umbria si preparano a un aumento significativo dei prezzi di vendita, a causa della drastica diminuzione della produzione.
“Abbiamo affrontato un annus horribilis per l’olio umbro”, dichiara Domenico Bartolini, proprietario dell’azienda agricola omonima situata nella Valnerina ternana. Bartolini, che coltiva ben 18.000 ulivi e gestisce un frantoio, spiega: “Abbiamo registrato ben 45 giorni di pioggia tra la fine di aprile e metà giugno, e questo ha causato problemi di muffa per i prodotti in fase di fioritura. In breve, le piante sono state danneggiate dall’umidità.” Bartolini stima una perdita produttiva visuale tra il 40 e il 58 percento rispetto all’anno precedente, variabile a seconda delle aree di coltivazione. Se paragonata a una stagione di produzione ottimale, la perdita potrebbe addirittura arrivare al 65-70 percento. Nonostante ciò, Bartolini osserva che le olive di quest’anno sono di dimensioni maggiori, il che potrebbe compensare la situazione.