Area sisma: al via lo studio sul rischio idreogeologico nel cratere

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La ricostruzione in sicurezza delle zone colpite dal sisma 2016 passa anche dalla mappatura delle aree che oltre ad essere sismiche sono a rischio dissesto idrogeologico, circa 300 diffuse nell’area dell’appennino umbro-marchigiano. Uno studio che coinvolge l’Ispra e le università del territorio, tra cui l’ateneo perugino, definirà nel giro di 5-6 mesi in quali aree si potrà ricostruire in sicurezza e in quali no. A questo scopo il commissario Straordinario alla Ricostruzione Sisma 2016 Giovanni Legnini e il Segretario generale dell’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino centrale Erasmo D’Angelis, hanno siglato un accordo per l’approfondimento dei fenomeni franosi e delle faglie attive, che andrà ad aggiungersi allo studio già ultimato delle microzonazioni sismiche.