Inaugurazione Anno Giudiziario, oggi incontro con la stampa
La Giustizia opera per il bene di tutti i cittadini così il Presidente della Corte d’Appello, Giorgio Barbuto nella conferenza stampa di presentazione della cerimonia di inaugurazione dell’Anno Giudiziario, in programma domani, nel corso della quale potrebbe essere messa in atto la protesta dell’anm contro la separazione delle carriere del ministro nordio. Con il presidente il bilancio dell’attività del tribunale in questo anno, si è insediato a settembre, con una particolare attenzione alla sede, nell’ipotesi della realizzazione della cittadella giudiziaria e alle opere di manuteznione.
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Intelligenza artificiale, i progetti per una migliore gestione del processo, grazie anche ai fondi del pnrr, e la fotografia della criminalità nella nostra regione al centro del bilancio di sergio sottani, il procuratore generale. Costante è stato l’impegno nel migliorare la qualità dell’attività giudiziaria.
Con l’introduzione del “cruscotto del PM”, sviluppato in collaborazione con il Rid umbro e il Ministero della Giustizia, si è ottenuta un’analisi sia quantitativa che qualitativa dei reati denunciati e delle risposte degli uffici giudiziari. L’attenzione si è focalizzata in particolare sui reati da “codice rosso”. È stato inoltre lanciato l’allarme sulla criminalità minorile, che richiede interventi socioeducativi oltre alla repressione penale.
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i delitti contro la libertà individuale sono aumentati del 510%, i reati informatici del 397%, quelli contro l’ambiente del 1051% e gli omicidi tentati del 100%. Sebbene vi sia stato un lieve incremento dei reati contro la pubblica amministrazione, i maltrattamenti in famiglia e lo stalking, si sono ridotti i reati fallimentari, le frodi comunitarie e i falsi in bilancio.
La criminalità organizzata è presente nel territorio di Perugia principalmente attraverso attività di riciclaggio gestite da cosche esterne.
Sebbene non vi sia un radicamento evidente, l’Umbria può essere considerata un’area di proiezione per le organizzazioni mafiose.
Un punto di svolta è stato rappresentato dalla sentenza di “Quarto Passo”, i gruppi criminali stranieri, soprattutto albanesi e nigeriani, controllano il traffico di stupefacenti, con i nigeriani focalizzati sull’eroina e gli albanesi sulla cocaina e hashish.
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