Intercettazioni, Cantone: “Non corretto limite di 45 giorni”
Per il procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Perugia, Raffaele Cantone, “soprattutto in riferimento ad alcune tipologie di reato, come lo spaccio di droga, pensare che il termine di 45 giorni possa essere sufficiente a chiudere una indagine per il delitto di cui
all’articolo 73 è assolutamente inidoneo”. Lo ha detto durante
la sua audizione in Commissione giustizia della Camera, nell’ambito dell’esame della proposta di legge, approvata dal Senato, in materia di “Modifiche alla disciplina in materia di durata delle operazioni di intercettazione”.
Cantone ha ricordato che “il punto di maggiore discussione
della riforma riguarda la individuazione del limite entro il
quale devono essere terminate le attività di intercettazione”
che l’articolo 267 stabilisce deve essere di 45 giorni. Un termine, secondo il procuratore “oggettivamente non corretto dal punto di vista metodologico in relazione a qualunque tipologia di reato”.