L’Alfabeto del 2024: dalla AST alla “Zona rossa”
L’alfabeto del 2024, tra fatti, eventi e protagonisti di un anno ricco di novità:
A come Ast, Acciai speciali Terni: a cavallo tra un rilancio annunciato e un futuro ancora da definire. Il 2024 si chiude con il tavolo al Ministero. Sperando che l’anno nuovo porti buone nuove.
B come Bandecchi, il vulcanico sindaco di Terni non si smentisce, inizia il 2024 con le dimissioni, poi ritirate, fa parlare di sè per esternazioni e gesti che lasciano interdetti, fino all’alleanza inattesa col centrodestra per le regionali. Una scelta che non paga.
C come Campo largo: definizione che appare agli albori di primavera, quando la coalizione di centrosinistra scommette a Perugia su una figura femminile pescata dalla società civile. Da lì parte il duplice successo elettorale.
D come D’Orazio, all’anagrafe Costantino D’Orazio: il nuovo direttore dell’Accademia Belle arti prosegue e accresce l’opera del predecessore, con i grandi eventi a Perugia ma anche fuori regione, come a Venezia per la mostra La Via dell’Oro.
E come Eurochocolate, che per i suoi 30 anni torna al centro di Perugia. Con il claim “Sulla bocca di tutti”, conquista centinaia di migliaia di golosi accorsi da tutta Italia.
F come Ferdinandi, al secolo Vittoria. Protagonista indiscussa del ribaltone politico più inaspettato, capace di coalizzare un centrosinistra che fino a 6 mesi prima delle urne pareva senza bussola e senza molte chance. Dal suo numero zero, ristorante emblema di inclusione, a numeri importanti, il 52 % di voti al ballottaggio con cui diventa Sindaca di Perugia.
G come G7, il vertice internazionale sulla Disabilità e Inclusione voluto fortemente dalla ministra Alessandra Locatelli, svoltosi in Umbria ad ottobre, tra Perugia, Assisi e Solfagnano, località da cui prende il nome il documento finale.
H come hub aeroportuale. Quello che è diventato l’aeroporto regionale con i suoi oltre 500 mila passeggeri, con performance d’eccellenza a livello europeo. La scommessa più vincente della Giunta Tesei, anche se il 2024 si chiude con la cancellazione della rotta su Bergamo: non un buon presagio per il futuro .
I come infiltrazioni: quelle malavitose al centro dell’osservatorio regionale di scena a marzo ad Assisi. Mesi dopo arriverà una condanna eccellente, nel processo quarto passo a conferma di quanto l’Umbria sia terra fertile soprattutto sul tessuto economico.
L come Liste d’attesa. Il tormentone della campagna elettorale per le Regionali, tema focale di dibattiti e confronti politici. Un problema nazionale e non solo umbro, ma che però per Palazzo Donini ha fatto la differenza.
M come Mannino, al secolo Eros. Dal 1 dicembre l’ingegnere perugino diventa Capo Nazionale dei Vigili del Fuoco, al culmine di una carriera importante nel corpo più amato dagli italiani.
N come Nodino. Una delle sfide più ambiziose della Giunta Tesei, su cui l’assessore Melasecche ha combattuto a spada tratta con comitati e ambientalisti: l’impressione è che il nuovo governo regionale non voglia andare al di là delle rampe.
O come Orsini, al secolo Emanuele presidente nazionale di Confindustria: l’ospite di spicco insieme al ministro Crosetto, al Lyrick per gli 80 anni del sodalizio umbro. Parole d’ordine: basta con l’ideologia verde a scapito dello sviluppo.
P come Proietti, al secolo Stefania, sindaca di Assisi, presidente della Provincia di Perugia e nuova Presidente della Regione, capace di guidare il centrosinistra al ritorno a Palazzo Donini, con un successo elettorale e il 51% dei voti, al di sopra di ogni sondaggio.
Q come quadro quello della Madonna del melograno, rubato a Gubbio nel 1979 e ritrovato quasi casualmente da un imprenditore emiliano che lo ha riconsegnato ai Carabinieri quando ormai tutti gli eugubini erano rassegnati.
R come rivolta dei trattori. Quella di Bruxelles davanti al Parlamento europeo – dove approdano i neoeletti consiglieri umbri Squarta e Laureti – ma anche quella in Umbria tra gennaio e febbraio, con tanti agricoltori ormai insofferenti per la mancanza di certezze sul futuro dei propri redditi.
S come Scoccia, che sembrava predestinata al successo per Palazzo dei Priori prima del confronto con Ferdinandi, pagato oltre i propri demeriti, e che uscita dalla sconfitta elettorale, oggi si mostra capitana d’opposizione a suon di video social
T come Tesei, la prima presidente del centrodestra in Umbria, a cui non è bastato governare le difficili transizioni dell’era Covid, delle difficoltà economiche e della Sanità problematica, per la conferma.
U come Umbria jazz. Un’altra edizione memorabile, con il successo su tutti del concerto di Lenny Kravitz, ma anche i numeri con oltre 42mila biglietti venduti e un incasso lordo di quasi 2 milioni e mezzo.
V come Valnerina: la ricostruzione non può continuare ad attendere. Il passo è cambiato con il nuovo commissario ma resta ancora tanto da definire, soprattutto sul fronte degli edifici privati.
Z come zona rossa e per fortuna non c’entra più il Covid. Ad essere tornata rossa – colore che identifica il centrosinistra – è prima Perugia e poi la Regione Umbria. A conclusione di un effetto domino per il centrodestra iniziato già con le amministrative di 2 anni fa, proseguito con il caso Terni e culminato con un 2024 da incubo.