Laura Santi: riconosciuti requisiti suicidio assistito
“Una stanca e affaticata persona vincente” così si era definita Laura Santi, la cinquantenne giornalista perugina affetta da sclerosi multipla dopo il via libera, arrivato lo scorso novembre, da parte della competente commissione medica al riconoscimento dei requisiti previsti dalla sentenza della Corte costituzionale per il suicidio assistito. Una battaglia che Laura ha portato avanti con coraggio, assieme all’associazione Luca Coscioni, da sempre attiva sui temi del fine vita. La relazione medica ha riconosciuto che Laura Santi, affetta da una forma progressiva e avanzata di sclerosi multipla, è in possesso dei quattro requisiti che la Corte Costituzionale ha individuato come necessari per accedere a tale procedura, ovvero: la patologia deve risultare con esito irreversibile; l’ammalato deve patire sofferenze fisiche o psicologiche che reputa intollerabili; il malato deve dipendere da trattamenti di sostegno vitale ed essere in grado di autodeterminarsi. Questo quanto stabilito dalla Consulta con la sentenza n. 242 del 25 settembre 2019, che ha espresso un parere rispetto alla illegittimità costituzionale dell’art 580 del Codice Penale, che punisce l’istigazione o aiuto al suicidio, prevedendo una causa di non punibilità nei casi in cui ricorrano tali specifici requisiti. In attesa dell’approvazione di una legge da parte dello stato, c’è una Regione, l’Emilia-Romagna, che ha provveduto ad emanare un regolamento per dire al servizio sanitario come muoversi.
In attesa che vengano definiti gli ultimi aspetti, ovvero l’individuazione del farmaco e le relative modalità di somministrazione, Laura Santi è diventata così la nona persona in Italia, e la prima in Umbria, a poter accedere al suicidio assistito. Una decisione che cambia le prospettive della giornalista, che comunque, per il momento, non intende avvalersi di tale procedura. Ora però sarà libera di scegliere questa strada, se e quando vorrà.