Serie tv su Amanda Knox: le opinioni dei perugini
Ci ha messo oltre un decennio la città di Perugia per togliersi di dosso lo stigma di “città pericolosa” per gli studenti.
Un periodo che ha avuto ripercussioni di immagine ma anche economiche: basti pensare alle immatricolazioni universitarie e al mercato degli affitti. L’incubo cominciò 17 anni e una settimana fa. Era il primo novembre del 2007 quando la studentessa inglese Meredith Kercher fu trovata morta nel proprio appartamento.
Si parò subito di “delitto di Perugia”. E con questa definizione, il capoluogo umbro, fin lì conosciuto per i Baci e per il verde delle sue colline, oltre che per la sua università per Stranieri, entro nelle case di mezzo mondo come luogo pericoloso.
Nel solco di quella narrazione di lì a poco divampò anche il caso “Perugia capitale della droga”.
Due marchi da cui la città si è liberata a fatica.
Ora, con la serie tv “Blue Moon”, si torna a parlare del caso Meredith.
La produce Amanda Knox, che per quel delitto è stata a lungo sul banco degli imputati, poi assolta dopo un lungo procedimento giudiziario, che ebbe un fortissimo clamore mediatico, proprio in virtù del coinvolgimento di una cittadina americana. La Knox, che è stata condannata per calunnia nei confronti di Patrick Lumumba, ingiustamente accusato di quel delitto, è stata protagonista di documentari e film su quell’avvenimento e spesso è stata al centro delle polemiche per le sue dichiarazioni nei confronti dell’Italia e della magistratura italiana.
Per questo motivo, ora, ha destato preoccupazione la notizia di una nuova produzione, anche in virtàù del fatto che è lei stessa a produrla. La sindaca di Perugia, Vittoria Ferdinandi, ha dato il proprio consenso al set, assicurando che il ritratto che ne verrà fuori sarà positivo per la città. L’opposizione critica questa scelta, proprio temendo una nuova narrazione negativa. Noi siamo andati in centro per raccogliere l’opinione dei perugini.