Mongiovino, con “Le ferite di marzo” commosso omaggio a Emanuele Petri
Nella suggestiva cornice del Santuario di Mongiovino, a Panicale, sabato scorso è stato ricordato Emanuele Petri, sovrintendente Polfer ucciso nel 2003 in un conflitto a fuoco con esponenti delle nuove Br e per questo insignito di medaglia d’oro al valor civile alla memoria.
Il libro di Cinzia Corneli “Le ferite di marzo”, testo liberamente tratto dalla storia di Petri, è stato trasformato in un reading teatrale, con letture e accompagnamenti musicali.
Lo spettacolo portato in scena sabato scorso, di fronte ad un pubblico composto dalle massime autorità civili e militari e dagli stessi familiari di Petri, è stato un delicato omaggio all’uomo prima ancora che al poliziotto.
Attraverso fugaci incursioni nella sua vita privata, con riferimenti in particolar modo al legami profondi con l’amico Lucio e l’amata Alma, si coglie tutta la straordinarietà di un uomo che non ha esitato di fronte a due tra i più pericolosi terroristi dei primi anni Duemila a compiere fino in fondo il proprio compito.
A rendere particolarmente suggestivo l’evento sono stati la voce recitante di Stefano Baffetti e i commenti musicali dei cori delle Voci bianche e Giovani voci diretto da Oriella Mazzoni e Berardo Berardi diretto da Leonardo Lollini.
Oltre alle note del maestro Giuseppe D’Angelo al pianoforte e ad una sapiente regia che ha ben coniugato la imponente cornice dello storico Santuario con le esigenze della narrazione. Un racconto che va oltre la semplice commemorazione e si fa portatore di valori universali.
In apertura di serata il sindaco di Panicale Giulio Cherubini ha ringraziato tutti coloro che hanno reso possibile l’evento e le autorità presenti. “Anche in virtù del sacrificio di tante persone come Petri – ha poi dichiarato – si porta avanti il rispetto dei valori che sono i nostri valori fondanti”.
“Emanuele Petri rappresenta un esempio per tutti noi – sono state le parole del questore Fausto Lamparelli -. Un eroe suo malgrado: un uomo normale che però faceva bene il suo lavoro, che una mattina di un giorno qualunque su un treno qualunque è entrato in contatto con due tra i più pericolosi terroristi. E’ morto ma ha restituito la speranza a tutti noi”.
“So che con questo lavoro rinnovo il dolore dei familiari – ha sostenuto l’autrice Corneli a chiusura della giornata – nella consapevolezza però di continuare a seminare valori”.
L’evento di sabato è stato organizzato dalla Pro Loco di Tavernelle in collaborazione con la Polizia di Stato e il patrocinio di una serie di Enti tra cui la Provincia di Perugia e i Comuni di Perugia, Corciano, Panicale, Piegaro e Tuoro.