Morti sul lavoro: il triste primato dell’Umbria

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E’ un triste primato quello che detiene l’Umbria: nel primo semestre di quet’anno si sono contate 11 vittime su lavoro con un tasso sugli occupati del 31,2 ogni milione di lavoratori.
Un dato non soltanto il più elevato in Italia, ma è perfino doppio rispetto a quella media nazionale, che si attesta a 15.
Dietro l’Umbria, , ci sono Abruzzo (26,9) e Friuli Venezia Giulia (21,1), mentre molto più contenuto è il medesimo tasso in territori che rappresentano il motore produttivo del paese come Veneto (14,9), Lombardia (14,5) ed Emilia Romagna (13).
A rilevarlo è il report semestrale di Vega Engineering che da anni elabora le statistiche sui decessi avvenuti sul lavoro o in itinere, cioè nel percorso casa-lavoro.
Secondo i dati fornti da Vega Engeneering sono stati 450 le persone morte in Italia sul lavoro nei primi sei mesi di quest’anno, di cui 346 nel luogo di lavoro e 104 nel percorso casa luogo di lavoro.
Il settore in cui si rileva la maggiore incidenza è quello dei trasporti e del magazzinaggio (50 vittime), seguito da costruzioni (39), manifattura (37) e commercio (27). La fascia più colpita resta quella tra 55 e 64 anni (127 vittime in occasione di lavoro su 346), mentre nel bilancio dei decessi si contano anche 34 donne, di cui 23 al lavoro e 11 nel percorso casa-lavoro,
Elevato annche il numer delle persomne straniere che vivono in Italia decedute sul lavoro: 60 al lavoro e 19 in itinere. Vega Engineering ha anche identificato il giorno della settimana dove si concentrano il maggior numero di incidenti mortali ed è il lunedì lunedì con una media del 19,9%.