Richiesta di suicidio assistito respinta per Laura Santi

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L’Usl Umbria 1 ha respinto la richiesta di suicidio assistito avanzata da Laura Santi una perugina di 48 anni affetta da una forma progressiva e avanzata di sclerosi multipla. La decisione è stata resa nota dall’Associazione Luca Coscioni, che ha sostenuto la richiesta della paziente. L’Usl Umbria 1 ha dichiarato che “non sono presenti i presupposti per esprimere un parere favorevole in merito” dopo la verifica delle condizioni di salute della richiedente.

Secondo l’associazione, il gruppo multidisciplinare della Usl ha confermato le valutazioni già espresse, sottolineando che la paziente è affetta da una patologia irreversibile che causa sofferenze fisiche e psicologiche intollerabili. Il gruppo ha affermato che la donna è in grado di prendere decisioni libere e consapevoli, dipende totalmente da terze persone per le attività quotidiane e non è tenuta in vita mediante trattamenti di sostegno vitale ai sensi della sentenza della Corte costituzionale numero 242/2019.

“In riferimento alle condizioni del richiedente che valgono a rendere lecita la prestazione dell’aiuto al suicidio”, il gruppo ha preso atto dell’assenza di trattamenti di sostegno vitale e ha concluso, a maggioranza dei suoi componenti, che attualmente non sussistono i presupposti per esprimere un parere favorevole in merito alla richiesta di suicidio assistito.

L’avvocata Filomena Gallo, segretaria dell’Associazione Luca Coscioni e difensore che coordina il collegio legale della paziente, ha annunciato che stanno valutando ulteriori azioni legali da intraprendere a seguito del diniego ricevuto. La decisione dell’Usl Umbria 1 solleva nuove questioni etiche e legali sul diritto alla morte assistita in casi di gravi patologie irreversibili, aprendo il dibattito sulla necessità di rivedere le attuali normative.