Strozzata con un pezzo di stoffa: così è morta Laura

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Ha cercato di difendersi, ha lottato, ma nulla ha potuto contro la furia del marito, Nicola Gianluca Romita, 47 anni, in carcere a Spoleto, che l’ha strozzata, probabilmente con un indumento o con un lenzuolo.  

Queste le prime risultanze dell’autopsia, condotta ieri mattina dai medici Massimo Lancia ed Eleonora Mezzetti.

Non è chiaro se la donna fosse incinta: proprio la voglia di una gravidanza sarebbe alla base dei litigi di coppia, di cui la donna si era confidata con le persone a lei vicine.

Alcuni racconti sono emersi nel corso della fiaccolata di sabato scorso, nel corso della quale hanno parlato anche don Edoardo Rossi, direttore della Caritas diocesana, il vicesindaco Danilo Chiodetti, l’assessora Luigina Renzi e il consigliere regionale Stefano Lisci.

Intanto continuano le indagini: ci sono ancora molte ombre sulle motivazioni del tragico gesto, che ha sconvolto la città fel Festival. Ad esempio, l’uomo, reo confesso, non ha chiarito che fine abbia fatto il cellulare della donna.

Il procuratore capo di Spoleto Claudio Cicchella e il pm Alessandro Tana, con la polizia, vogliono capire se ci sia stata premeditazione o se – come detto da Romita – si sia trattato di delitto d’impeto.

Di certo è che la situazione di disagio della coppia andava avanti da parecchio e la donna in passato si era confidata circa la pesantezza di quel rapporto in cui evidentemente i percorsi si stavano dividendo.