Aumento dei tassi di interesse: Fabi pronta ad intervenire

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La regione dell’Umbria si trova di fronte a sfide economiche crescenti a causa dell’aumento dei tassi di interesse sui prestiti, secondo un’analisi condotta da FABI UMBRIA. L’elaborazione dei dati forniti da FABI Nazionale, Banca d’Italia e Prometeia ha rivelato una tendenza preoccupante che richiede un’attenzione urgente.

L’analisi ha concentrato l’attenzione sugli impatti locali dei recenti aumenti dei tassi d’interesse promossi dalla Banca Centrale Europea (BCE), evidenziando come le famiglie umbre siano particolarmente colpite da questa situazione. L’Umbria si trova tra le regioni italiane con i tassi d’interesse più elevati, con una media del 4,18% per i prestiti immobiliari, rispetto alla media nazionale del 4,10%.

Il quadro generale dipinto dall’analisi rivela che le regioni meridionali e centrali dell’Italia, inclusa l’Umbria, hanno subito incrementi significativi nei tassi di interesse dei prestiti, con un aumento medio dello 0,06% rispetto alle condizioni di fine 2021. Questa tendenza negativa si riflette soprattutto nella spesa dei mutui per l’acquisto di abitazioni.

Nell’Umbria, i mutui per l’acquisto di abitazioni sono suddivisi in tre fasce di importo, con tassi d’interesse crescenti:

* Fino a 125mila euro: 4,31%

* Fino a 250mila euro: 3,96%

* Oltre 250mila euro: 3,88%

Questa situazione colpisce direttamente la popolazione umbra, poiché i dati mostrano che nel primo trimestre del 2023, i mutui per l’acquisto di prima casa ammontavano a un totale di 4,3 miliardi di euro, di cui 113 milioni erogati proprio nel primo trimestre.

Inoltre, la situazione finanziaria delle famiglie umbre è ulteriormente aggravata dalla presenza di un consistente credito al consumo, che ammonta a 2,5 miliardi di euro nel primo trimestre del 2023. Questo indica che i cittadini umbri si trovano a fare i conti con un crescente indebitamento che richiederà sforzi significativi per essere gestito.

L’analisi evidenzia anche come i giovani sotto i 34 anni, le persone tra i 35 e i 44 anni e gli individui sopra i 44 anni siano tutti colpiti dagli aumenti dei tassi d’interesse sui mutui. Tuttavia, è importante notare che queste fasce di età, soprattutto nelle regioni come l’Umbria, spesso incontrano difficoltà nell’ottenere occupazioni stabili e redditi adeguati, rendendo ancora più complessa la situazione finanziaria.

La situazione economica già delicata è ulteriormente complicata dall’aumento dell’inflazione in Umbria, che risulta superiore alla media nazionale. In particolare, secondo i dati ufficiali di Prometeia, il reddito disponibile delle famiglie umbre è diminuito del 1,8% in termini reali, risentendo dell’aumento dei prezzi, che ha superato la media nazionale dello 0,6%. Questo scenario colpisce in modo significativo i ceti meno abbienti, i quali si trovano ad affrontare un aumento dei costi dei beni essenziali.

Di fronte a questo contesto economico complesso, la FABI dell’Umbria sollecita un’azione concertata tra le istituzioni, i rappresentanti politici e le organizzazioni di categoria per affrontare le conseguenze socioeconomiche di questi aumenti dei tassi d’interesse sulla comunità umbra. L’auspicio è che si possa trovare una soluzione per alleviare gli oneri finanziari che le famiglie umbre stanno affrontando in questo periodo di incertezza economica.