Rinnovo cariche GAL Trasimeno Orvietano: Sindaci sul piede di guerra

Rinnovo cariche GAL Trasimeno Orvietano: Sindaci sul piede di guerra

E’ polemica aperta dopo il rinnovo delle cariche in seno al GAL Trasimeno Orvietano: sul piede di guerra tutti i sindaci dell’area interessata, a prescindere dal colore politico. Nel mirino la scelta di escludere dal Cda dell’ente – che gestisce importanti risorse per imprese e soggetti del territorio – rappresentanti delle istituzioni pubbliche locali.

“La mancata rappresentanza di un esponente della maggioranza di parte pubblica, all’interno del consiglio di amministrazione del Gal Trasimeno Orvietano, rappresenta un precedente gravissimo che mina, alle fondamenta, la legittimità di un ente che nasce per promuovere collegialmente un partenariato locale composto da rappresentanti degli interessi socio-economici locali, sia di natura istituzionale che privata”: la polemica porta la firma dei sindaci di Castiglione del Lago, Magione, Passignano sul Trasimeno, Panicale, Piegaro, Paciano, Parrano, Allerona, Castel Viscardo e San Venanzo, all’indomani del rinnovo delle cariche dell’ente, che si sono concluse con la riconferma del Presidente Gionni Moscetti (unico rappresentate di parte pubblica) e del consigliere Romeo Pippi, oltre all’ingresso nel nuovo cda di Carlo Di Somma, Pasquale Trottolini e Maura Gilibini.

“Siamo stati, e, continueremo ad essere, in primo luogo, garanti del tessuto produttivo e associativo del Trasimeno-Orvietano, inteso nella sua complessità ed interezza”, sostengono in una nota congiunta.

“Le modifiche dei Gal – affermano i sindaci – stanno andando, ahinoi, verso una direzione forzatamente dirigista, in cui saranno in pochi a decidere la destinazione delle risorse tramite accordi regionali; senza tenere minimamente conto della volontà delle comunità locali e delle istituzioni che le rappresentano. Ciò finirà per snaturare completamente la missione partecipativa e orizzontale per cui i Gal sono nati.

Accusa rafforzata da un ulteriore elemento che sottolineano i Sindaci per i quali è stata “rifiutata ogni proposta di gestione plurale di una governance che, in nome di un territorio vasto e variegato, gestirà importanti risorse finanziare. Non ci resta che esprimere la nostra netta contrarietà rispetto al prevalere di personalismi funzionali a logiche di parte, rispetto al perseguimento dell’interesse generale”.

Sollecitato l’interessamento della Giunta regionale affinché si esprima nel merito di una vicenda che rischia di pregiudicare definitivamente la capacità di azione di un ente che, prima di tutto, dovrebbe tenere in considerazione l’effettiva rappresentanza e pluralità degli interessi e dei bisogni di questo territorio”.