Verso le elezioni: – 4 giorni al voto
Ultimi giorni prima del silenzio elettorale.
A Perugia i cinque candidati approfittano dei social per annunciare nuovi provvedimenti del loro programma elettorale. A partire dal Margherita Scoccia, candidata per il centrodestra che fa sapere che se diventerà sindaco, nei primi due anni di consiliatura destinerà Quaranta milioni di euro per rimettere a posto tutte le strade di Perugia. Vittoria Ferdinandi, candidata del campolargo,
si dice pronta a chiudere la campagna elettorale on lo stesso coraggio, la stessa forza di volontà e lo stesso spirito costruttivo che ci caratterizzano da mesi” e dà appuntamento venerdì 7 giugno alle 18.30 in piazza IV Novembre: “Vogliamo riempire come un’onda il centro storico di Perugia”. Massimo Monni di Perugia Merita
punta sull’urbanistica e parla del progetto della cittadella giudiziaria: “il trasferimento degli uffici giudiziari di Perugia nell’edificio dell’ex carcere cittadino -dice- mette a rischio la vivibilità e la vitalità del nostro centro storico, che sta già subendo un progressivo spopolamento di abitanti e la chiusura di tante attività commerciali.
Il candidato di alternativa popolare, Davide Baiocco, attaverso instagram punta sull’ Agricoltura biologica come sinonimo di salute, sostenibilità e futuro: “Con il nostro progetto miriamo, non solo a valorizzare le pratiche agricole rispettose dell’ambiente, ma anche a condurre le comunità verso un futuro più sostenibile e consapevole”.
infine leonardo caponi della lista “Pci, Perugia contro guerra e neoliberismo” .
“Spenderò per la mia campagna elettorale 650 euro, dei quali ben 330 per pagare il ritiro dei certificati penali dei 32 candidati (un onere che la legge potrebbe risparmiare) e gli altri per produrre 5 mila pieghevoli e qualche centinaio di manifesti, entrambi non personalizzati, ma per la lista.
ualche testata ha pubblicato i preventivi di spesa elettorali che i candidati a Sindaco di Perugia, come tutti gli altri, debbono dichiarare in forza di legge. Spenderò per la mia campagna elettorale 650 euro, dei quali ben 330 per pagare il ritiro dei certificati penali dei 32 candidati (un onere che la legge potrebbe risparmiare) e gli altri per produrre 5 mila pieghevoli e qualche centinaio di manifesti, entrambi non personalizzati, ma per la lista. Ferdinandi spenderà 55mila euro, Scoccia 27mila, Monni 15mila, Baiocco 2mila. E’ la prima volta in vita mia che mi sento contento e orgoglioso di arrivare ultimo.
Detto questo, pur non essendo né qualunquista, né falsamente antisistema, né moralista, confesso di provare un certo disgusto per tutti questi soldi che vengono spesi per una elezione che, in fin dei conti, è quella per un Comune di medie dimensioni. I partiti nei quali ho militato, il Pci e Rifondazione comunista spendevano molto meno, erano spese collettive, per tutti i candidati voglio dire e le risorse provenivano dalle tessere, dalle sottoscrizioni popolari e da quota delle indennità dei parlamentari, cosa che oggi non accade più. La democrazia all’americana che, tutti insieme hanno importato, non mi è piaciuta e sempre meno mi piace.