Mascherine obbligatorie dopo le 18, ma non tutti ce l’hanno
La mascherina è diventata obbligatoria dalle 18 alle 6 del mattino anche all’aperto, negli spazi di pertinenza dei luoghi e dei locali aperti al pubblico nonché negli spazi pubblici ove per le caratteristiche fisiche sia più agevole il formarsi di assembramenti.
Il provvedimento del ministro Speranza è entrato in vigore ieri ma in realtà sembra non essersene accorto nessuno perché sia nei locali sia in centro, a Perugia, dove per conformazione e per numero di turisti gli assembramenti erano pressoché inevitabili anche in un anonimo lunedì pomeriggio di metà agosto, la frequenza e le modalità d’uso della mascherina erano sempre le stesse.
C’era chi la indossava regolarmente, coprendo naso e bocca, magari anche quando non era necessario… e chi invece, in modo più naif, la teneva come sottomento o portandola al braccio.
Stessa situazione all’esterno dei locali della movida dove il dibattito, anche davanti ai nostri microfoni, si è polarizzato, fra chi è più ligio nell’osservare le regole e chi, invece (e sono in tanti) continua a pensare che i provvedimenti del governo siano esagerati rispetto al rischio reale per la salute.
Al di là dei dubbi sulla gestione dell’emergenza ci sono le difficoltà nel far rispettare la norma, visto che nelle vicinanze dei locali spesso si beve o si mangia o si fuma e quindi è difficile imporre la mascherina. Ecco perché sono già stati fissati degli incontri in prefettura per fornire alle forze dell’ordine delle linea guida di intervento.
Ricordiamo che le mascherine chirurgiche e quelle in tessuto, pur se correttamente indossate, proteggono gli altri da possibili contagi, quindi indossarla è un gesto di altruismo. Ecco perché è importante, quando non si riesce a rispettare il distanziamento, che venga indossata da tutti.