Sanità, ospedale nuovo corso: crescono le “dimissioni protette”
Il “Santa Maria della Misericordia” e l’Usl Umbria 1 hanno annunciato l’implementazione di un nuovo modello organizzativo per le dimissioni protette, mirato a migliorare la presa in carico dei pazienti che necessitano di continuità terapeutica ed assistenziale dopo la dimissione ospedaliera.
Questo innovativo approccio punta a ridurre i tempi di attesa e a promuovere una maggiore integrazione tra le equipe ospedaliere e quelle territoriali al fine di individuare il setting assistenziale più appropriato alle esigenze dei pazienti.
Le dimissioni protette rappresentano un insieme di azioni cruciali nel processo organizzativo del passaggio del paziente da un contesto di cura ad un altro. Questo processo è particolarmente rilevante per le persone fragili, in gran parte anziane, che presentano quadri clinici complessi e pluripatologie croniche. L’obiettivo primario delle dimissioni protette è garantire la continuità del percorso di cura e assistenza dopo la dimissione ospedaliera.
Il nuovo modello organizzativo delle dimissioni protette si applica non solo ai pazienti che richiedono una presa in carico continua per condizioni mediche complesse ma anche a coloro che necessitano di cure prestazionali, come ferite chirurgiche o lesioni da decubito, che richiedono assistenza domiciliare.