Dal Perugia al college Usa: la scelta di Daniele sul CorSera
Di seguito l’articolo che il Corriere della Sera ha dedicato a Daniele Cerbini, portiere delle giovanili del Grifo
Daniele è abituato a volare. Lo fa da 12 anni difendendo la porta delle giovanili del Perugia. Da luglio, Cerbini lo farà in America: continuerà a giocare a calcio, ma studierà in Arizona, alla Embry-Riddle Aeronautical University, considerata la “Harvard dei cieli”. Ha vinto due borse di studio (accademica e sportiva), dalla prossima stagione disputerà il campionato universitario ma soprattutto studierà dall’altra parte del mondo: sarebbe potuto diventare un calciatore professionista in Italia ma ha scelto un’altra strada, come accaduto qualche settimana fa ad Alessandro Arlotti, giocatore del Pescara e con un passato nel Monaco, che ha superato gli esami di ammissione e studierà a Harvard. O come ha fatto Alessandro Spanò, capitano della Reggiana promossa in B nel luglio scorso, che dopo aver fatto felice una città ha scelto di proseguire gli studi a Londra.
La sua storia
Cerbini, nello sfortunato finale della scorsa stagione del Perugia – retrocesso dalla Serie B alla Serie C – era aggregato alla prima squadra: aveva iniziato ad allenarsi il giorno successivo alla conclusione degli esami di maturità, chiusi con il massimo del punteggio. Poi l’iscrizione alla Bocconi e il trasferimento a Milano, prima di rientrare in Umbria a causa della pandemia. Studia a distanza e ha ripreso ad allenarsi con il Perugia, aggregato alla prima squadra e successivamente alla Primavera, e continuerà a farlo fino alla fine della stagione, quando sarà il momento di fare le valigie. «Più si avvicina la partenza, più cresce l’emozione – racconta -. Sarà una vita completamente diversa. Lascerò in Italia tutte le mie certezze, la mia famiglia e la mia fidanzata, ma sono felice di poter portare avanti sia l’attività calcistica che lo studio, cosa che molto spesso in Italia è difficile fare». Liceo scientifico fino alle 14, dalle 15 alle 17 allenamento per cinque giorni alla settimana, poi di nuovo a studiare, questa la sua vita di prima: «E’ capitato di dover andare in trasferta partendo il giorno prima. Mentre tanti miei compagni si divertivano, io portavo i libri in pullman per preparare l’interrogazione del giorno dopo».
Borsa di studio
Il contatto con l’America è stato possibile tramite College Life Italia, organizzazione che si occupa di stabilire un «ponte» tra i giovani atleti e le università americane. I profili dei giocatori vengono inseriti in un database e visionati dagli allenatori dei college americani: così, nella prossima stagione, Cerbini giocherà il campionato universitario e studierà aeronautica. «Scelsi di fare il portiere perché mi è sempre piaciuto volare, sin da quando da bambino andai a Parigi con la mia famiglia. Gli aerei sono qualcosa di diverso dalla normalità, come lo è il portiere in una squadra di calcio. I miei modelli? De Gea per lo stile di parata, Neuer e Ter Stegen per il modo di impostare l’azione con i piedi. Iniziai a giocare a calcio facendo il centrocampista, mi sono portato tra i pali il piacere di giocare con i piedi». Dall’Umbria all’Arizona il cambio sarà radicale: «Mi rimarranno nel cuore questi colori. Anche se ero bambino, ricordo il fallimento del club, ma ricordo soprattutto il giorno della promozione in Serie B nel 2014. Ero in tribuna al Curi a tifare. Adesso lo farò da lontano. E a tutti i miei coetanei dico di portare avanti la propria passione finché si può, ma di non concentrarsi solo sul calcio, perché è difficile fare del calcio la propria vita».