Grifo, attesa e fiducia. Il marchio torna a casa

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Le cose potrebbero evolvere ma bisogna aspettare ancora per capire il futuro del Grifo, atteso a delle scadenze importanti oltre agli impegni sportivi con il raduno propedeutico al ritiro di Bagni di Romagna. Il presidente Santopadre tiene duro ma i pressing di Arena Curi e il Fondo 10 stadi da una parte e del gruppo capeggiato da Claudio Sciurpa dall’altra sono reali e non si sono per nulla affievoliti.

Martedì a Pian di Massiano si è tenuto un summit con i rappresentanti di Arena Curi, che sono determinati ad andare avanti nel rispetto però dei tempi necessari per poter chiudere una trattativa cosi importante.

Stessa cosa dicasi del gruppo messo in piedi da Claudio Sciurpa, con cui – dopo giorni di stand by – ha riallacciato il dialogo con il presidente e i suoi uomini: l’offerta sul piatto è sempre la stessa, circa 6,5 milioni e mezzo. Il gruppo di Sciurpa chiede una “due diligence” per definire i debiti del Perugia, che compresi quelli accordati con l’Agenzia delle Entrate potrebbero aggirarsi intorno ai 4 milioni compresi Inps fornitori e un nuovo capitolo rappresentato dal costo, considerevole, per liquidare i professionisti che hanno lavorato per arrivare allo “stralcio”.

Insomma i conti sono presto fatti senza considerare poi gli impegni imminenti per la stagione sportiva, la fidejussione di luglio e gli stipendi dei calciatori.

Altro argomento di discussione, i calciatori che hanno mercato: è possibile che gli acquirenti ritengano alcuni di loro – come Iannoni, Vlulikic e Seghetti – importanti per la stagione sportiva che è alle porte, mentre Santopadre sta lavorando per una cessione, anche in ragione di non avere ancora alcuna certezza sulle trattative in corso.

Infine una notizia curiosa: il Perugia ha partecipato all’asta per riaggiudicarsi il marchio che finì nelle mani del Tribunale dopo il fallimento di Covarelli, marchio che il club di Santopadre aveva utilizzato in maniera temporanea. Ora ne è di nuovo proprietario.