Grifo, domande e risposte dopo Arezzo. Il punto
Una giornata storta può capitare soprattutto se vissuta contro un avversario in grande spolvero come l’Arezzo che ha dominato il derby dell’Etruria.
Certo che però il Perugia era atteso alla prova del nove contro tanti ex e una squadra in salute per capire se la cura Cangelosi avesse definitivamente messo alle spalle una stagione deludente sul piano del gioco e dei risultati.
Ed invece al comunale aretino si è visto il solito Perugia, incapace di creare occasioni e trame di gioco degne di tale nome. I problemi che la squadra ha palesato in trasferta sono arcinoti ed è per questo che Cangelosi, che prima di Arezzo aveva guidato il Grifo a Chiavari, Solbiate Arno e Terni aveva deciso per un cambio di passo. Difesa a 4 e tridente offensivo per dare un segnale di coraggio alla squadra. In campo però il vero 4-3-3 è stato quello dell’Arezzo, con un pressing asfissiante e tantissimi giocatori nella meta campo del Perugia.
Ed il Grifo? Solo nel finale di tempo la squadra biancorossa ha avuto una discreta occasione, ma né la ripartenza di Montevago né la conclusione di Broh sono state cosi convinte.
Colpa della convinzione, dell’abitudine e quindi dell’atteggiamento oppure bravura dell’avversario? O magari di un calo mentale dopo un periodo tutto sommato positivo?
Cangelosi cosa farà ora? Continuerà ad osare, insistere con questo modulo o tornerà all’antico e a quella difesa a 3 che ad oggi sembra l’unica vera certezza della squadra? Di tempo per ragionare ce n’è poco anche perché se Arezzo non era la partita decisiva le prossime ed ultime tre lo saranno sicuramente, ad iniziare dalla sfida di sabato contro il Sestri Levante.
Il tecnico che ha stupito tutti ora è chiamato ad un altro difficile compito, rialzare la squadra e fare le scelte giuste in breve tempo. Mica facile.