Grifo, Formisano: “Perugia camaleontico ma non sono esperimenti”
Al termine di Perugia-Olbia 3-0, il tecnico biancorosso Alessandro Vittorio Formisano ha così parlato ai microfoni di Umbria Tv:
“Oggi abbiamo raccolto punti e prestazione giocando in maniera più propositiva”
“Il nostro assetto dipende dall’avversario e della partita. La scelta tattica non è dipesa dal valore dell’Olbia ma dall’aspetto tattico che aveva in precedenze e che poteva avere con il nuovo allenatore. Sapevamo che potevamo rischiare al centro del campo. Per gli uomini che avevamo in campo avevamo però possibilità di modificare assetto a gara in corsa. Noi dobbiamo essere camaleontici e saperci adattare anche in base all’avversario. Non dare punti di riferimento è importante”.
“Sono passate tante partite. Sento parlare di esperimenti ma non lo sono. Si cambia assetto di gara in base all’avversario e alla gara, non tanto per il gusto di cambiare. E’ importante avere tutti i giocatori sul pezzo per i play off. Vogliamo fare più punti possibili per agguantare il miglior piazzamento”.
“Stiamo molto bene. Oggi abbiamo scelto di tenere fuori Lewis, Dell’Orco e Seghetti. Guardiamo sia al breve periodo che al futuro. Il nostro primo obiettivo è il miglior piazzamento ma dobbiamo arrivare ai play off nelle migliori condizioni. In questo momento abbiamo recuperato tutti i giocatori”.
“Il cruccio per la partita con il Sestri e i due scontri diretti persi per un gol al 90′ e per un rigore brucia ma porta a fare meglio. Non ho rimpianti. Dispiace perché meritavamo qualcosa di diverso. Stiamo facendo bene in questo cammino. Il calcio è episodico e a volte ti va bene a volte male. Ci faremo trovare pronti quando un gol varrà un obiettivo e la differenza tra sorridere e starci male”
“C’è da fare sicuramente un ragionamento. Con un assetto, la pseudo titolare nella maggior parte delle gare, ci regala solidità. Tu devi andare poi in vantaggio e abbiamo dimostrato che quando ci riusciamo difficilmente veniamo raggiunti. Il gol subito può arrivare anche nel finale come a Carrara. Noi dobbiamo sapere avere entrambe le facce. E’ una questione mentale dell’occupazione dello spazio. Oggi forse abbiamo visto qualcosa di simile a Pineto per l’occupazione del campo. In base ai momenti della gara possiamo essere più cose”