Grifo, la doppia partita su stadio e iscrizione

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“Gli stadi italiani sono uno dei problemi più gravi del calcio in Italia”: basterebbe solo questa frase pronunciata dai massimi dirigenti del calcio (ministro Abodi, presidente Lega B Balata) per capire cosa sta accadendo oggi nel nostro paese a livello di infrastrutture sportive .

Un paradosso vista la fase di stallo che sta riguardando Perugia sulla questione stadio con una società si è fatta avanti per realizzarlo ed è in attesa dell’ok del Comune sulla manifestazione di interesse pubblico .

Il progetto di “Arena Curi” potrebbe essere davvero il passepartout per Perugia e il calcio perugino.

Per la città, perché con quest’opera valorizzerebbe tutta l’area di Pian di Massiano, per il Perugia calcio che usufruirebbe dell’impianto gratuitamente per dodici anni e avrebbe la possibilità di allacciare relazioni con una delle società più importanti al mondo nel campo dell’intrattenimento.

Se è vero che da cosa nasce cosa, non si può non immaginare a quali riflessi potrebbe andare incontro il club giocando in uno stadio nuovissimo avendo relazioni con alcuni dei manager che hanno competenze e conoscenze in ambito internazionale.

L’impressione è che non appaia a tutti chiaro chi sia Giuseppe Rizzello e non si abbia idea di quale potenzialità abbia Asm Global.

Perugia (e il Perugia) potrebbero avere una visibilità internazionale ed avere opportunità nella rete che Asm ha nel mondo. Basti pensare Umbria Jazz per esempio: Asm sta parlando anche con la struttura organizzativa della kermesse musicale e l’opportunità potrebbe essere quella di espandere gli eventi di una delle più grandi manifestazione musicali d’ Europa anche nei teatri e Arene (o stadi) delle città con cui la multinazionale ha stretto accordi. Ma anche l’Universita potrebbe avere un ruolo attivo tanto per farci venire un’altra possibile collaborazione.

Tutto questo potrebbe aprire le porte a nuove relazioni anche al Perugia calcio, che avrebbe la fortuna di giocare le sue partite all’interno di un impianto unico nel suo genere.

Per il quale negli ultimi tempi sono state spese parole non corrispondenti alla realtà: si è parlato di mega centro commerciale da 60 metri quadrati, quando invece le carte dicono 9 mila (tra commerciale e uffici) e 4 mila per albergo con sviluppo verticale.

Si è polemizzato sulla compromissione dell’area verde e sportiva di Pian di Massino, quando in fase di progetto esecutivo tutta questa zona potrebbe andare incontro ad una serie di migliorie di cui gioverebbero anche le centinaia di perugini che ogni giorno frequentano il parco e le zone adiacenti.

La partita di questi giorni è dunque doppia: da una parte l’opportunità stadio, dall’altra la querelle iscrizioni dove l’esito è quanto mai incerto.

Carte alla mano ci sarebbero pochi dubbi: il Lecco è fuori tempo massimo sul tema stadio e la Reggina non ha rispettato i termini dell’omologa. Ma gli orientamenti di alcuni organi di stampa nazionali e le dichiarazioni di alcuni personaggi influenti lasciano pensare la “perentorietà” di alcune scadenze possa essere scavalcata dai cosiddetti “cavilli”.

Le regole sono state scritte ad hoc ed erano chiare a tutti. Giuste o sbagliate che siano andrebbero rispettate. Ma siamo in Italia.