Grifo, l’addio dimesso di Alvini: il racconto della giornata
Un’ora e mezza, dalle 12 alle 13.30, tanto è durato l’incontro fra Massimiliano Alvini e la dirigenza del Perugia per formalizzare la rescissione del contratto.
90 minuti, esattamente la durata di un incontro di calcio… e per il tecnico di Fucecchio, uomo di campo, non poteva che essere così.
La partita probabilmente più difficile della sua carriera perché in controtendenza rispetto al suo stile di gioco, sempre aggressivo, incurante delle conseguenze.
Questa volta c’era da conciliare, smussare gli angoli, sia dal punto di vista legale sia nei confronti dei tifosi – non tantissimi in verità – che sono accorsi all’esterno del Curi quando si è sparsa la notizia del suo arrivo e con i quali il tecnico di Fucecchio si è cosparso il capo di cenere anche attraverso l’intervista che ci ha concesso, arrivando a perdonare le polemiche che hanno accompagnato la sua scelta, divampate inevitabilmente negli ultimi giorni.
Ovviamente i dettagli non sono stati resi noti, ma l’accordo a tre prevederebbe – sempre stando a quanto trapela – 450mila euro per il Perugia da parte della Cremonese, cifra assai inferiore al milione di cui si era parlato e che pare avesse chiesto Santopadre in prima istanza; contestualmente, però, il tecnico avrebbe rinunciato a due mensilità e ai bonus accumulati per la qualificazione ai playoff.
La firma sulla risoluzione è stata apposta davanti a un Conciliatore, come vuole la norma, alla presenza del vicepresidente Stefano Cruciani e del direttore sportivo Marco Giannitti. Non c’era il presidente Santopadre… e questa può essere letta come una notizia simbolica, così come il fatto che il tutto sia avvenuto nella sala riunioni adiacente all’area tecnica, nella zona degli spogliatoi, non nella sede della società.
All’uscita, guidando la sua auto scura, si è fermato a parlare con i cronisti: poche parole, ma uno sguardo che era tutto un programma, un misto di dispiacere, timidezza e rammarico, per quello che poteva essere e non è stato, col pensiero sempre rivolto a quel fischio di Brescia, che ha cambiato la storia recente del Perugia e forse anche la sua.
Ma non c’è tempo per le emozioni.
Mentre l’auto di Alvini andava via, sul sito della società già compariva l’annuncio ufficiale della rescissione e – poco dopo – quello dell’accordo con Fabrizio Castori, con l’annuncio della conferenza stampa, programmata – e pure questa non sembra una casualità – il giorno della festa per il compleanno della società.
Il corteo dei tifosi, giovedì sera, sarà meno rancoroso e già rivolto al futuro.