Grifo, rese note le motivazioni del Tar del Lazio
Sono state rese note le motivazioni con cui il Tar del Lazio ha accolto il ricorso presentato dal Lecco, che di fatto ha nuovamente spalancato le porte della Serie B ai lombardi relegando invece il Perugia in C. In sostanza i giudici hanno provato a scardinare quello che viene ritenuto, dal punto di vista giuridico, uno autentico dogma, ossia l’assoluta inderogabilità della perentorietà dei termini. Il Tar ha così deciso di esaminare i comportamenti a suo dire esigibili da parte del Lecco entro la scadenza dei termini del 15 giugno e del 20 giugno individuati dal Manuale delle licenze. Termini che secondo i giudici erano stati fissati dalla FIGC sul presupposto della conclusione dei play off in data 11 giugno.
Nella motivazione il Tar sottolinea come lo spostamento al 18 giugno 2023 dell’ultima partita dei play off renderebbe semplicemente inapplicabile il termine “primario” del 15 giugno 2023, ciò di conseguenza travolgerebbe anche il termine per le integrazioni del 20 giugno. Inapplicabilità che, dice la sentenza, “avrebbe auspicabilmente richiesto un nuovo tempestivo intervento regolativo della FIGC, che però è mancato”.
In sostanza quindi è stata accolto il motivo del ricorso con cui il Lecco sosteneva che la mancata presentazione della documentazione completa richiesta per l’iscrizione fosse legata alle modifiche sopravvenute al calendario dei playoff, e quindi riconducibile a causa di forza maggiore, così da rendere plausibile la rimessione in termini. Ipotesi possibile anche in presenza di scadenze perentorie. Ed è proprio questo uno dei passaggi più scivolosi e “deboli” della motivazione. Il Perugia nel suo ricorso incidentale aveva sottolineato l’inesistenza di qualsivoglia situazione riconducibile alla forza maggiore, fattispecie pacificamente legata ad avvenimenti “straordinari ed imprevedibili”. Punto sul quale i giudici del Tar non si sono espressi. Possibile, quindi, che la sentenza sia attaccabile anche da questo punto di vista, oltreché per il superamento, quantomeno ardito, del concetto di perentorietà dei termini. La parola finale ora spetterà al Consiglio di Stato; tutte le opzioni sono ancora sul tavolo.