La vergognosa caccia al Grifo: tanto dietro c’è la fila…
Situazione interlocutoria in casa del Perugia dopo le giornate caldissime dei giorni scorsi sia per la trattativa di cessione (i contatti proseguono a fari spenti e la trattativa non è tramontata) che per la questione “ammissioni“.
Bisognerà aspettare il Consiglio Federale della FIGC, che è stato anticipato a lunedi prossimo, definito da tutti il passaggio decisivo : tant’è vero che in molti (anche cronisti di grido) hanno aperto ufficialmente “la caccia al Perugia”, con obiettivo di tirare in ballo questioni (come lo stadio e il presunto illecito) che sarebbero di pertinenza di altre figure piuttosto di chi dovrebbe raccontare le cose con oggettività.
Non è stato certamente il Perugia a scrivere le regole di iscrizione e ammissione ai campionati , ma un sistema calcio che qualche anno fa, tra stipendi non pagati, finte liberatorie e stadi che cadevano a pezzi (ancor peggio di oggi) era giunto al collasso e ha ha introdotto tutte quelle norme economiche e infrastrutturali che hanno come perimetro il termine “perentorio“.
Non è certo colpa del Perugia se il Lecco si è trovato in questa situazione , se la Federazione non ha risposto (o non ha ricevuto) la richiesta del club lombardo di spostare i termini perentori a ridosso della finale play off.
Intellettualmente parlando avrebbe più ragioni il Foggia che contesta i criteri di riammissione alla B scritti dalle istituzioni calcistiche, che vede in vantaggio prima le squadre retrocesse piuttosto che la perdente della finale di C. Ma questo è un altro discorso e mette a nudo un sistema che ha interessi corporativi ed è slegato al suo interno.
Il Lecco ha sbagliato e su questo non ci sono dubbi: troppo facile pensare alle cose con la Serie B in tasca, perchè le scadenze erano note da tempo.
Certo il merito sportivo dovrebbe essere riconosciuto e questa volta si tratta di un caso veramente eccezionale: una società dalla gestione familiare che forse non si aspettava e non ha fatto in tempo a capire il salto che stava compiendo. Alcune testate giornalistiche, all’inizio di questa tortuosa vicenda, hanno definito il club lombardo dall’organizzazione dilettantistica per giustificare l’errore commesso. Un eccesso anche questo che non da merito al risultato sul campo conseguito da un gruppo di ragazzi capaci di un’impresa storica che rischia di essere vanificata da un altrettanto storica “leggerezza ” che secondo grandi esperti di diritto sportivo non concede vie d’uscita.
Sarebbe opportuno, secondo la nostra opinione, che anche la stampa nazionale aiuti a far uscire tutti dall’empasse indicando la via d’uscita con l’allargamento del campionato, peraltro già previsto dalle Noif (che per la B prevede 22 squadre): non farebbero perdere la faccia ad un sistema che la perderebbe comunque.
Infine chi sta dando la caccia al Perugia si rassegni: perchè dietro al Grifo ci sono altri club pronti a sfruttarne uno “scivolone” all’ultima curva e prenderne il posto. C’è la fila.