Nuovo Curi verso il no: braccio di ferro tra Comune e proponenti

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Il destino del sogno del Nuovo Curi è appeso ad un filo dopo la riunione di maggioranza di ieri. Il parere dei tecnci, in particolare dell’ingegner Felici, responsabile unico del progetto, non hanno convinto . Troppe le icertezze legate alla sostenibilita economica finanziaria dell’opera e particolarmente gravoso l’impegno e i rischi che l’amministrazione comunale dovrebbe assurmersi per portare a compimento il progetto.

C’è una forte  discrepanza tra i proponenti e il Comune, una diversa lettura dei numeri e del ritorno economico che un opera del genere potrebbe generare. Il Comune ha perplessità sulla partnership con Asm Global, la multinazionale che avrebbe avuto il compito di gestire l’intrattenimento nel nuovo stadio generando quei ricavi, stimati dai consulenti in 10 milioni di euro l’anno. E sarebbe spaventato anche dalla possibilita da un   eventuale aumento dei costi dell’opera, circa il 30%, che però secondo “Arenacuri” sarebbero  assorbirti adeguando le  garanzie fidejussorie.

Dubbi anche sul ruolo del Perugia calcio, sebbene la legge stadi consenta ai club calcistici di non entrare nella compagine sociale delle società di progetto ma di essere anche solo fruitore dell’opera.

Il Comune insomma ha più di una riserva, soprattutto sul suo impegno che ingesserebbe le altre attivita dell’ente: eppure secondo Arenacuri i costi che sosterrebbe  l’amministrazione per realizzare il nuovo stadio sarebbero più o meno gli stessi di quelli che servirebbero per adeguare l’impianto esistente senza alcun rischio.

Cosa fare dunque? Possibile che un progetto del genere che ha visti impegnati i migliori professionisti non stia in piedi?

La sensazione è che abbia prevalso il concetto del vorrrei ma non posso e che le imminenti elezioni che a Perugia si terranno tra un anno abbiano suggerito una linea di estrema prudenza.

Sebbene nel 2019 i il Nuovo Curi era un impegno che l’amministrazione si era fatta carico nel suo programma doi governo.