Perugia, ecco Burrai: "Qui per tornare subito in B"
Primo impatto con la realtà perugina per Salvatore Burrai, seppur in un contesto ovattato come può esserlo una conferenza stampa condotta via zoom e solo in modalità audio (senza cioè che gli interlocutori potessero vedere in faccia il giocatore).
L’ex centrocampista del Pordenone si candida a essere leader del Perugia in campo ma anche fuori, visto che in più di una circostanza fa riferimento al rispetto della maglia (e della città), all’abnegazione, all’umiltà, al lavoro sul campo e al "silenzio".
Buoni propositi
"Mi aspetto di fare una grande stagione – dice Sasà – dobbiamo mettere in campo tutto quello che abbiamo, creare un gruppo pronto a qualsiasi cosa, rispettare compagni, avversari e società, che mi ha dimostrato fiducia, e non dimenticarci mai che rappresentiamo una città importante".
Il progetto
"La società mi ha prospettato un bel progetto. Fare un triennale a un calciatore di 33 anni non è scontato. La società e il mister mi hanno voluto fortemente, in tutti i sensi. E mi fa piacere molto aver avuto un impatto positivo dal punto di vista umano. "Perugia nella mia carriera rappresenta una delle piazze più importanti. Che sia il momento più affascinante più stimolante non lo so ancora, spero lo sia, ma questo lo vedremo da qui in avanti".
Caratteristiche
"Mi piace giocare a calcio, sicuramente sono un giocatore che fa della tecnica la sua qualità principale, giocando palla a terra. Ma mi piace anche andare a battagliare. A Pordenone, del resto, nell’ultimo anno non è che abbiamo espresso un gioco da Barcellona, ma ci siamo fatti valere con la grinta".
Come si vince
"Il segreto per vincere i campionati? Il lavoro, il silenzio, l’umiltà nell’affrontare tutte le squadre come fossero le più forti".