Special Olympics: Irene Orazi campionessa del mondo nei 100 m piani

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Lo sport come mezzo per abbattere le barriere e come strumento di inclusione. A Spoleto è festa grande per Irene Orazi, vincitrice nella finale dei 100 metri piani alle Special Olympics la competizione per gli atleti con disabilità intellettive o sviluppo neurologico, che coinvolge 7mila atleti provenienti da 190 paesi del mondo, e li porta a competere a livello internazionale in diverse discipline sportive. Grande festa per la campionessa del mondo, che ha preceduto al traguardo con il tempo di 21’’41, la norvegese Emilie Rosvold 23’’56 e la tedesca Janet Streifler 23’’92.

Irene aveva dimostrato sin da piccola di essere una campionessa e di saper lottare con tenacia: la prima nata all’ospedale di Spoleto nel 1990 è infatti venuta al mondo prematura, a nemmeno 6 mesi, per un probabile distacco della placenta. Ad appena 5 anni Irene comincia a calcare la pista di atletica e si specializza nella velocità e nel salto in lungo. Per gioco, come fanno tutti i ragazzi che dal 2013 sono seguiti dal team sportivo “Il Cerchio” che accoglie ragazzi con disabilità e autismo, dando la possibilità ad atleti con disabilità di fare sport. E pensare che all’inizio Irene non voleva partecipare. Poi, col tempo, gara dopo gara, ha acquistato sempre più sicurezza in sé.